Il gip del tribunale di Venezia ha rimesso in libertà Francesco Tripodi anche se in realtà, il calabrese di Gioia Tauro, in carcere non ci è mai entrato. L'uomo, coinvolto nell'operazione della Dda veneta denominata Taurus 2020, si era sottratto all'arresto ed era latitante dal 16 luglio scorso. 

 

Tripodi, accusato di estorsione e furto aggravati dalle modalità mafiose, il giorno in cui è scattato il blitz nei confronti della 'ndrangheta nel Nord Italia, non era stato trovato, motivo per il quale il gip ne aveva decretato la latitanza. Nella giornata di ieri, accogliendo l’istanza difensiva avanzata dai legali di fiducia, gli avvocati Guido Contestabile, Davide Vigna e Annamaria Brandimarte, tuttavia, sono state riviste le iniziali determinazioni cautelari e, per effetto dell’esclusione delle aggravanti contestate e di una parziale rivisitazione dei fatti oggetto di imputazione, è stata revocata la misura carceraria dal gip. Di conseguenza, Tripodi si è presentato alla polizia giudiziaria al fine di ricevere l’atto di revoca della misura cautelare e per l’identificazione necessaria alla revoca del dichiarato stato di latitanza.

 

L'operazione Taurus 2020 è stata eseguita il 16 luglio 2020. Nell'inchiesta sono rimaste coinvolte 33 persone tra Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Calabria.