«A Melito Porto Salvo  circa dieci  famiglie vivono da anni in condizioni disumane  nei resti  della baraccopoli-ghetto di via Del Fortino (foto di A. Pellicano). Tanti i bambini che vivono nelle baracche fatiscenti, senza alcuna  garanzia  del diritto all’abitare. Le baracche  si trovano  accanto ad una discarica di rifiuti di varia natura (rifiuti pericolosi, metallici e speciali), collocata intorno e dentro i locali dell’ex palazzetto dello sport. In questo luogo, che dal 2016 è stato sequestrato dalla magistratura, quotidianamente viene conferito illegalmente ogni genere di rifiuto».

A denunciare la situazione in una nota è l’associazione Un Mondo di Mondi: «I bambini giocano spesso tra l'immondizia, con tutti i rischi annessi,  e periodicamente viene dato fuoco ai cumuli lasciando sprigionare fumi tossici che raggiungono le baracche e le altre abitazioni del quartiere. Accanto alla baraccopoli, nell’edificio dell’ex Mattatoio,  abitano  altri quattro  nuclei familiari (tre con decreto di assegnazione alloggio), in condizioni strutturali lievemente migliori  ma che subiscono il degrado del ghetto e della discarica».

L’associazione pone poi l’accento sull’emergenza insetti che invadono le baracche che «si attaccano ai corpi delle persone, sul tronco e sugli arti, li pungono causando arrossamenti ed infezioni diffuse. I bambini sono quelli maggiormente colpiti, ma pure gli adulti vengono presi sotto attacco».

Già il 13 ottobre – come riporta la nota - l’associazione Un Mondo di Mondi  ha richiesto via pec al Comune e all’Asp l’intervento di  disinfestazione e disinfezione, allegando i certificati medici che riportavano le punture di insetto subite da due minori. «L’intervento richiesto è stato effettuato ma non ha eliminato la presenza degli insetti.  La grande quantità di rifiuti esistente nelle vicinanze delle baracche consente infatti l’eliminazione. È evidente che, per la loro provenienza, gli insetti potrebbero facilmente diventare veicolo di infezioni ben più gravi di quelle registrate fino ad oggi. Per questa grave emergenza igienico-sanitaria ed abitativa legata al superamento definitivo del ghetto, si chiede che il Comune intervenga, nei prossimi giorni,  assegnando alle famiglie della baraccopoli gli alloggi in equa dislocazione come emergenza abitativa prevista dall’articolo 31 della legge regionale 32/1996.  Ma sono da evitare, assolutamente, soluzioni di concentramento abitativo di più nuclei nello stesso fabbricato, come quella attuata qualche anno fa  in via Mazzini che ha avuto esiti molto negativi  . L’equa dislocazione abitativa  dovrà garantire il coinvolgimento delle stesse famiglie e l’assegnazione di alloggi adeguati per l’inclusione sociale».