«I genitori vogliono comprendere, comprendere quello che realmente è successo, cioè se la morte del neonato è un fatto ineluttabile e allora in quel caso dovranno accettare quella che è una triste realtà oppure se ciò sia accaduto per delle responsabilità di carattere medico o di altro genere».  A dirlo alla nostra testata è Guido Contestabilel’avvocato dei genitori del piccolo Michele Raso, il neonato deceduto, sabato scorso, all’ospedale di Polistena dopo poche ore dalla nascita. Fabio Raso, padre del piccolo, ha sporto denuncia al commissariato di Cittannova e la Procura di Palmi ha aperto subito l’indagine. Al momento il pm Rocco Cosentino indaga per omicidio colposo ma, il procedimento è a carico di ignoti. Non ci sono medici e sanitari indagati c’è però, una famiglia che chiede la verità. Lo spettro della malasanità comunque si abbatte- ancora una volta- sul “Santa Maria degli ungheresi”. 

 

«Quello che ci lascia basiti- continua il legale- è la circostanza che non vi sia un reparto di neonatologia a Polistena e soprattutto che si debba attendere oltre due ore un’ambulanza».  Sono tante le risposte che la famiglia Raso attende dall’operato della Procura di Palmi. Sono passati pochissimi giorni dal tragico evento e i giovani genitori sono determinati nel capire cosa è successo al loro bambino. Per la coppia infatti, poteva essere salvato se in ospedale ci fossero state le apparecchiature adeguate.

 

 

La ricostruzione dei fatti

La vicenda è ancora all'inizio e infatti, al momento non pare che la coppia abbia addossato responsabilità nei confronti di qualche medico preciso. Tutto ha inizio la settimana scorsa quando la donna inizia ad avvertire delle contrazioni tenute però, sotto controllo con accessi giornalieri in ospedale, i ginecologi dell'ospedale polistinese avrebbero deciso di intervenire e far nascere il bambino alla 35esima settimana di gestazione. Il piccolo Michele Raso nasce alle ore 18.35 e sta bene. La situazione dopo poco precipita. Un problema respiratorio induce i sanitari a disporre il trasferimento agli ospedali “Riuniti” di Reggio Calabria dove è presente un reparto di neonatologia.

 

«Dopo circa mezzora – ha dichiarato nella denuncia Fabio Raso – venivo avvisato da personale medico, che probabilmente visto che il parto è stato prematuro, avrebbero richiesto un’ambulanza specializzata per trasportare il bambino a Reggio Calabria. Passano, quindi, un paio d’ore – puntualizza Raso – e verso le ore 20 vedevo transitare nel corridoio la culla di mio figlio già necrotico e lo stavano portando in sala parto, dove a dire del personale dell’ospedale, vi era una ventola che avrebbe facilitato la respirazione». In meno di due ore si consuma la tragedia. «Alle 21 mi dicono che il bambino sta bene anche se respira artificialmente, successivamente il personale mi comunicava che in sala parto era arrivato il personale specializzato da Reggio Calabria, che io ho incontrato più tardi. Verso le 22.50- è riportato sempre nella denuncia- mi davano la triste notizia, che dopo avere tentato di rianimarlo in tutti i modi è deceduto».

Disposta l'autopsia 

Per  la giornata di oggi il pm Cosentino ha disposto l’autopsia sul corpo del piccolo. «L’autopsia sarà – ha dichiarato l’avvocato Contestabile- l’elemento che ci consentirà di comprendere quali siano state le cause della morte e a seguito dell’ipotesi della relazione del consulente nominato dal pubblico ministero, il quale verrà ausiliato dal nostro consulente di parte cercheremo di comprendere quali siano state le cause del decesso e successivamente verrà messo in moto il meccanismonell’eventualità in cui vi siano delle responsabilità penali- del processo penale a carico di chi doveva intervenire e non è intervenuto».

 

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