VIDEO | Lo rende noto il responsabile di medicina preventiva Pierdomenico Mammì: «Numeri in forte aumento. Dai vaccini buona copertura»
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A poche ore dall’ordinanza firmata dal governatore Occhiuto sul rinvio della riapertura delle scuole fissata al 10 gennaio, all’ospedale di Locri si corre ai ripari e per il giorno della Befana è stata organizzata una giornata speciale di vaccinazione dedicata ai più piccoli. A lanciare l’idea è Pierdomenico Mammì, responsabile della medicina preventiva della struttura di contrada Verga. «L’obiettivo è quello di avere meno casi di Covid tra i bambini alla riapertura dell’anno scolastico – ha spiegato Mammì – I numeri sono in forte aumento. Tra Palizzi e Monasterace abbiamo circa 1.000 casi positivi nella fascia 5-11 anni. Se riuscissimo a contenerli attraverso le vaccinazioni, potremmo abbassare la curva dei contagi tra i più piccoli nel giro di qualche giorno. Siamo già all’87% di cittadini adulti immunizzati – ha proseguito il medico - Lo stesso obiettivo dobbiamo raggiungerlo tra i bambini e tra i ragazzi fino ai 20 anni».
L’appello quindi è rivolto non solo alle famiglie, ma anche agli scettici della terza dose. «Evidenze scientifiche ci dicono che con tre dosi c’è una buona copertura e una buona risposta anche in caso di contagio, con sintomatologia molto attenuata – ha espresso - Perché rifiutare la terza dose? Forse sarà necessaria anche la quarta, come sta già accadendo in Israele».
Intanto l’impennata di contagi lungo la fascia ionica reggina non fa dormire sonni tranquilli al direttore sanitario dell’ospedale Salvatore Barillaro. Nelle scorse settimane è stato effettuato un sopralluogo dell’esercito all’esterno del nosocomio locrese. In corso uno studio di fattibilità per l’allestimento di una struttura modulare esterna di terapia intensiva per malati Covid. «Da parte nostra piena disponibilità per allestire il reparto – ha detto Barillaro – attendiamo però ancora una risposta dal commissario Figliuolo». E mentre non mancano i disagi dovuti ai tempi di attesa per l’esito dei tamponi molecolari, ancora processati a Reggio, il diesse del nosocomio locrese annuncia importanti novità. «Qui a Locri già facciamo l’antigienico di terza generazione e i risultati ci stanno dando ragione – ha osservato Barillaro - perchè tutti i casi positivi scoperti sono poi stati confermati dal laboratorio Asp reggino di via Willermin».