Nei prossimi giorni un assegnista del dipartimento di Storia antropologica, religioni arte, spettacolo sarà in Calabria per approfondire lo studio del progetto umanitario voluto da Franco Corbelli
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Anche l’Università Sapienza di Roma, si occuperà del cimitero dei migranti in costruzione nel Cosentino, con uno studio di un assegnista di ricerca del dipartimento di Storia antropologica, religioni arte, spettacolo, che sarà a Tarsia nei prossimi giorni per approfondire le ragioni della grande opera, vedere il progetto architettonico e visitare l’area dove sta sorgendo.
«La Calabria, con questa grande opera umanitaria, mostra all’Italia e al mondo il suo vero volto, solidale e accogliente - ha commentato Franco Corbelli del Movimento per i diritti civili - ideatore e promotore del progetto umanitario, per la cui realizzazione lotta ininterrottamente da 6 anni, dalla tragedia di Lampedusa. A livello internazionale si continua a celebrare il valore della nostra grande opera, elogiata dal Vaticano, i cui lavori, a Tarsia, in Calabria, grazie alla disponibilità del sindaco Roberto Ameruso, sono partiti alla vigilia dell’ultimo Natale, e termineranno nel prossimo anno».
Il cimitero sorgerà su un’area di circa ventottomila metri quadrati, in un luogo suggestivo ma soprattutto dal grande valore simbolico, ossia dinnanzi al lago di Tarsia e nelle vicinanze dell’ex-campo di concentramento fascista Ferramonti, che fu tra i più grandi d’Italia.