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A Libyan child holds a pistol as he sits on his father's shoulders at the site of a blast in the parking lot of the Tibesti hotel, used by rebel leaders, diplomats and journalists, in the eastern rebel stronghold of Benghazi on June 1, 2011. AFP PHOTO/GIANLUIGI GUERCIA (Photo credit should read GIANLUIGI GUERCIA/AFP/Getty Images)
Ha solo 11 anni ma il suo contributo sta creando non pochi problemi ai clan della Piana. Un destino già segnato da quando era in fasce, o diventare uno di loro o ribellarsi alla criminalità organizzata. Nicola (nome di fantasia) 11 anni, figlio maggiore di Gregorio Malvaso,37 anni, capo della cosca di San Ferdinando, ha deciso di collaborare con la giustizia, diventando il pentito più giovane della storia. Tutto è iniziato lo scorso ottobre quando il papà è stato arrestato dai carabinieri nell'ambito dell'operazione 'Eclissi'. Prima la madre e poi anche lui hanno deciso di raccontare alla Dda di Reggio Calabria tutto quello che sanno, riempiendo verbali su verbali che stanno facendo tremare le cosce del reggino. Nicola, dice la Repubblica, è stato abituato a maneggiare pistole sin da quando era piccolo piccolo, sa bene cos'è la droga e come si chiede il pizzo. Il suo era un destino segnato, sarebbe diventato uno di loro, un picciotto delle 'ndrine.
"Certo che so cosa fa un mafioso - dichiara il bambino agli inquirenti - è uno spacciatore, spara, è normale... Nel paese ho sentito parlare di 'ndrangheta da tutti, pure i miei amici grandi". Da quando ha deciso di collaborare, Nicola sta rivelando tutto quello che sa e tutto quello di cui ha sentito parlare: nomi, divisione dei ruoli, gestione della droga fino alla consegna della sua scheda telefonica, utilizzata anche dal padre.