Raffica di provvedimenti cautelari da parte del Riesame di Catanzaro. Lascia i domiciliari Andrea Bruni. Libero invece Marco Saturnino
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Annullamenti e conferme. Il Riesame di Catanzaro, nella giornata del 6 ottobre 2022, ha emesso numerosi provvedimenti riguardanti le posizioni cautelari degli indagati coinvolti nel maxi blitz antimafia coordinato dalla Dda di Catanzaro. Le decisioni più importanti sono quelle assunte contro Roberto Porcaro e Mario Piromallo, ritenuti al vertice della presunta confederazione mafiosa cosentina, capeggiata dal boss Francesco Patitucci.
Sia Roberto Porcaro (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Sergio Rotundo) che Mario “Renato” Piromallo (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Giorgia Medaglia) rimangono in carcere. Nei confronti di Piromallo, però, il Riesame di Catanzaro ha annullato due capi d’accusa: un presunto esercizio abusivo del credito e una presunta intestazione fittizia di beni, in concorso con Mario Gervasi, che resta dietro le sbarre.
Scarcerato Alberigo Granata
Scarcerato invece uno degli inquisiti accusati di associazione mafiosa e considerato dalla Dda di Catanzaro quale uno degli esponenti storici della malavita cosentina. Parliamo di Alberigo Granata (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Brunella Granata). Per l’indagato in questione, insussistenti i gravi indizi di colpevolezza per il 416 bis, riciclaggio e autoriciclaggio. In piedi, dal punto di vista indiziario, solo una presunta intestazione fittizia di beni. Sempre in mattinata, il Riesame aveva scarcerato Oscar Fuoco (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
La posizione di Marco Saturnino
Libero dopo 36 giorni di carcere. Marco Saturnino torna a casa. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Catanzaro, accogliendo in toto le richieste avanzate dagli avvocati Filippo Cinnante e Giuseppe Malvasi, difensori dell’indagato.
Saturnino, secondo la Dda di Catanzaro, è membro della presunta confederazione mafiosa operante a Cosenza e Rende, avendo commesso – a dire dell’accusa – i reati di usura ed estorsione in concorso con Francesco Patitucci e Roberto Porcaro, ovvero il presunto capo di tutta l’organizzazione criminale cosentina e il suo braccio destro. Il Tdl, in tal senso, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare firmata a suo tempo dal gip Alfredo Ferraro. Non sussistono i gravi indizi di colpevolezza.
Andrea Bruni lascia i domiciliari
I giudici cautelari hanno accolto in toto la richiesta di scarcerazione avanzata dall’avvocato Antonio Quintieri, nei confronti di Andrea Bruni, titolare di un bar a Castrolibero, indagato per associazione mafiosa finalizzata al gioco. Il capitolo, tanto per intenderci, del “gaming“. Andrea Bruni era ai domiciliari. Da oggi invece è tornato in libertà.
Un altro inquisito dell’indagine sugli arresti a Cosenza che ottiene una pronuncia parzialmente favorevole alla sua posizione cautelare è Massimo Benvenuto che lascia il carcere dopo oltre un mese e passa ai domiciliari. L’istanza era stata presentata dall’avvocato Antonio Quintieri. Nel caso di specie, Benvenuto deve rispondere di usura ed estorsione aggravati dal metodo mafioso.
Rosetta Falvo fuori dal carcere
Rosetta Falvo, moglie di Alberto Turboli, lascia il carcere e passa ai domiciliari. La Dda di Catanzaro le contesta il reato di associazione mafiosa, annullato dal Tribunale del Riesame di Catanzaro, e un presunto esercizio abusivo del credito aggravato dal metodo mafioso. I giudici cautelari hanno parzialmente condiviso quindi le istanze difensive, esposte dagli avvocati Antonio Quintieri e Cristian Bilotta, applicando alla donna la misura degli arresti domiciliari.
Narcotraffico, Andrea Greco rimane dentro
Un altro rigetto, come quello di Roberto Porcaro, arriva per Andrea Greco, accusato di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, diretto (secondo la Dda di Catanzaro) dalla famiglia Abbruzzese “Banana”. Per gli investigatori Greco avrebbe avuto il ruolo di partecipe, I giudici hanno confermato quindi il carcere. Andrea Greco è difeso dall’avvocato Giorgia Greco.
Silvia Guido dietro le sbarre ma con un’accusa in meno
Silvia Guido resta dietro le sbarre, ma a suo carico c’è un capo d’imputazione in meno. Il Riesame di Catanzaro infatti ha confermato il carcere per il reato di associazione mafiosa, ma ha annullato quello relativo a un presunto esercizio abusivo del credito. L’indagata è difesa dagli avvocati Giorgia Greco e Tanja Argirò.
In libertà anche Fabrizio Abate
Nel capitolo dedicato al settore del “Gaming“, c’è anche la posizione investigativa di Fabrizio Abate. In questo caso il gip di Catanzaro aveva applicato la misura dell’obbligo di dimora, ma il Riesame, valutando il ricorso presentato dall’avvocato Filippo Cinnante, ha ritenuto di doverlo rimettere in libertà, condividendo le tesi difensive.
Resta ai domiciliari Francesco Occhiuzzi
Resta invece agli arresti domiciliari Francesco Occhiuzzi. Lo ha stabilito il Tribunale delle libertà di Catanzaro respingendo il ricorso presentato dagli avvocati Carmine Curatolo e Sabrina Mannarino.