Delle 45 misure cautelari emesse dal Gip di Catanzaro su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia guidata da Nicola Gratteri, nell’ambito dell’operazione antidroga Valle dell’Esaro, venti sono ordini di carcerazione, dodici invece sono provvedimenti di arresti domiciliari.

Le persone finite in carcere

In particolare, sono finiti dietro le sbarre i seguenti soggetti:

Armando Antonucci, 32 anni di Tarsia

Sergio Cassiano, 46 anni di Terranova da Sibari

Francesco Ciliberti, 36 anni di San Lorenzo del Vallo

Cristian Ferraro, 39 anni di Spezzano Albanese

Michele Fusaro, 31 anni di Spezzano Albanese

Fabio Giannelli, 32 anni di Roggiano Gravina

Antonio Giannetta, 55 anni di Oppido Mamertina

Luigi Gioiello, 35 anni di San Marco Argentano

Roberto Iantorno, 31 anni di Spezzano Albanese

Mauro Marsico, 45 anni di Roggiano Gravina

Attilio Martorelli, 48 anni di Roggiano Gravina

Massimo Orsini, 35 anni di Roggiano Gravina

Mario Palermo, 32 anni di Roggiano Gravina

Marco Patitucci, 34 anni di Roggiano Gravina

Antonio Presta, 57 anni di Roggiano Gravina

Giuseppe Presta, 33 anni di Roggiano Gravina

Roberto Presta, 43 anni di Roggiano Gravina

Giovanni Sangineto, 54 anni di Castrovillari

Costantino Scorza, 66 anni di San Lorenzo del Vallo

Mario Sollazzo, 34 anni di Roggiano Gravina.

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Gli indagati ai domiciliari

Questi invece i soggetti destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari

Lorenzo Arciuolo, 39 anni di Roggiano Gravina

Alessandro Avenoso, 40 anni di Tarsia

Domenico Cesare Cardamone, 59 anni di Rossano

Rocco D’Agostino, 29 anni di Roggiano Gravina

Damiano Diodati, 33 anni di Terranova da Sibari

Gianpaolo Ferraro, 40 anni di Acri

Roberto Eugenio Gallo, 54 anni di San Marco Argentano

Giovanni Garofalo, 34 anni di Paola

Remo Graziadio, 29 anni di Roggiano Gravina

Erik Grillo, 26 anni di Lungro

Francesco Iantorno, 42 anni di Spezzano Albanese

Francesco Iantorno, 36 anni di Spezzano Albanese

 

Sequestrati beni immobili e autovetture

Contestualmente alla esecuzione delle misure cautelari personali, grazie agli accertamenti effettuati dal personale specializzato dello SCO è stata data esecuzione anche ad un provvedimento di sequestro preventivo di beni di vario genere, in particolare due imprese individuali, 32 immobili e tre autovetture, per un valore complessivo di circa due milioni di euro.

 

La droga arrivava da Platì

La droga arrivava dal Reggino, in particolare da Platì, storica roccaforte della 'ndrangheta, poi veniva spacciata nelle piazze della Valle dell'Esaro, nel Cosentino, dominio della famiglia Presta. Fiumi di eroina, cocaina e marijuana che fluivano attraverso i canali di smercio del clan.


 L'organizzazione aveva assetti ben definiti ed era dedita a vendita, cessione, distribuzione, commercio, trasporto, consegna, acquisto, ricezione o comunque illecita detenzione di ingenti quantitativi di marijuana, hashish e cocaina. Ad alcuni degli indagati sono stati contestati altri reati, come estorsione, ricettazione, porto e detenzione abusive di armi. La gang era operante nel territorio dell’intera Valle dell’Esaro facente capo ad esponenti della famiglia Presta, grazie al legame con Franco Presta, storica figura del contesto della 'ndrangheta cosentina, egemone sul territorio.