Sequestrata una casa di cura in provincia di Reggio Calabria. Proseguono infatti i controlli dei carabinieri di Reggio Calabria all'interno delle strutture ricettive sanitarie e socio assistenziali destinate ad ospitare le persone più a rischio, anziane o con disabilità.

La casa di cura sequestrata

In tale contesto, nei giorni scorsi, i carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e sanità Nas e del Comando Provinciale di Reggio Calabria, hanno eseguito ispezioni nelle Residenze sanitarie assistite, Case di risposo – comunità alloggio e case famiglia, ubicate sia nel centro cittadino che in Provincia. In particolare, i militari dell’Arma hanno sequestrato una casa di cura sita a Gallico e denunciato il legale rappresentante per reati connessi a irregolarità nell’assistenza degli anziani  e alla mancanza dei titoli autorizzativi, proposti provvedimenti di sospensione di 5 strutture sprovviste della documentazione prevista e non censite dalle autorità amministrative nonché diffidato 13 analoghe attività al ripristino dei  requisiti “ strutturali organizzativi e funzionali ”.

LEGGI ANCHECoronavirus, controlli in 600 rsa: Nas anche a Reggio Calabria e Cosenza

Ogni tipologia di questo tipo di strutture, nel rispetto delle vigenti disposizioni, deve essere dotata di locali consoni alla ricettività  degli ospiti ( metratura adeguata  - servizi igienici specifici – arredamenti funzionali)  ed organizzata con figure professionali ben delineate  ( medici – infermieri – oss operatrici socio sanitari ecc.).

In deroga a tali requisiti richiesti, nell 'ambito delle verifiche effettuate durante le diverse attività ispettive, i carabinieri hanno riscontrato pertanto gravi carenze strutturali ed organizzative nella non conformità alla normativa di sicurezza nei luoghi di lavoro, da costituire pericolo per le persone che vi soggiornano.

Anziani trasferiti

Gli anziani ospiti, previo espletamento dei tamponi Rino-faringei – saranno ricollocati, con l'ausilio dell'Asp di Reggio Calabria, presso altri plessi autorizzati.

I controlli eseguiti hanno permesso di evidenziare le criticità delle realtà assistenziali presenti nella provincia reggina, permettendo così di tutelare il diritto alla salute e alla idonea assistenza delle fasce più deboli, oltre che di prevenire l’insorgenza di focolai all'interno di tali luoghi, maggiormente esposti e sensibili all'emergenza sanitaria in atto.