Il prossimo arrivo in Calabria di un terzo contingente di medici cubani, atteso già negli ultimi giorni dello scorso mese di dicembre e slittato di alcune settimane a causa di problemi burocratici con i visti di ingresso nel nostro Paese, è accolto con soddisfazione dall’Associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba. In una nota, il consigliere dell’associazione Pino Scarpelli, sottolinea l’apporto di «qualità e professionalità di cui i servizi sanitari e i cittadini calabresi stanno beneficiando da un anno a questa parte» in virtù dell’ingaggio delle altre due brigate di specialisti assorbite nelle principali strutture ospedaliere della regione.

Sanità più efficiente

«È cresciuta – sostiene Scarpelli - la possibilità di dare risposte adeguate alle richieste dei pazienti. Sono cresciute le competenze. Che la salute così come l’istruzione e tutti i servizi volti ad affermare i diritti sociali non siano una merce, né possano essere trattate come tali – prosegue la nota di Scarpelli - ben lo sanno da oltre 60 anni a Cuba, Paese che li ha posti come priorità della propria agenda politica e che esporta eccellenti medici e buone pratiche in tutto il mondo. In Calabria il loro arrivo ha permesso di affrontare l’atavica necessità di ampliare il numero di professionisti che operano nelle strutture pubbliche, la cui insufficienza rappresenta una delle peggiori piaghe della nostra sanità, e di limitare l’osceno ricorso ai medici gettonisti, fonte di aggravio per l’erario e di mantenimento delle sacche di privilegio per pochi».

Scardinato un sistema di privilegi e potere

Secondo Scarpelli, proprio perché lo status quo garantisce loro cospicui vantaggi, questa operazione è stata «costantemente ostacolata dai poteri forti del settore, penalizzando i cittadini tutti ed ancor di più chi non ha santi in Paradiso, né portafogli ben gonfi da aprire alla bisogna. Difensori dell’esistente – si legge ancora nel comunicato - si trovano ben posizionati ovunque, in Istituzioni, partiti e organizzazioni sindacali e professionali, persino dove meno te lo aspetteresti. Ma si sa: rendite di posizione, benefici consolidati e gestione del potere piacciono a moltissimi e spesso non si intravede alcuna differenza di colore e collocazione. Valga per tutto l’esempio dell’accesso ai corsi di medicina».

Garantire diritto all'aborto

Al riguardo, secondo il consigliere dell’Associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba, un irrazionale accesso limitato al superamento di improbabili test, rende impossibile coprire gli organici vacanti. «Infine – conclude Scarpelli - auspichiamo che tra i tanti settori che i medici cubani stanno coprendo, ci sia anche l’effettività della fruizione del diritto all’interruzione di gravidanza, per come previsto dalla legge 194, oggi sempre più avversata da rigurgiti passatisti e da una predicata obiezione di coscienza spesso solo strumentalmente declamata».