Doveva partecipare alla presentazione del libro autobiografico “Un leader al contrario” scritto a quattro mani da Francesco Kostner e Roberto Castagna sulla vita e le esperienze professionali del sindacalista. Il gip però non ha concesso a Marcello Manna l’autorizzazione a partecipare non ravvisandone i motivi. Eppure il sindaco di Rende, gravato dal divieto di dimora sul territorio per l’inchiesta della Procura della repubblica di Cosenza, all’incontro era presente in duplice veste.

Al posto della sedia vuota, infatti, c’era una sagoma a grandezza naturale dell’avvocato che ha svolto poi il suo intervento in collegamento da remoto. Se queste erano le premesse inevitabile che il dibattito deviasse un po’ dal suo alveo principale per affrontare la questione. Lo hanno detto nelle premesse sia Marta Petrusewicz sia Antonlivio Perfetti che hanno stigmatizzato le motivazioni addotte dai magistrati nel rifiutare la richiesta di permesso a Manna. Secondo quanto riferito dai presenti al dibattito il motivo del diniego starebbe nel fatto che la presentazione del libro non era essenziale. Tanto basta per far dire a Perfetti che Manna non era stato invitato come sindaco ma come intellettuale per dare il suo contributo di idee e che questa iniziativa nulla c’entrava con le questioni giudiziarie in cui è coinvolto Manna.

Un concetto ripreso anche dalla Petrusewicz che ha definito preoccupante questa visione della cultura da parte della magistratura. Proprio da questo concetto è partito l’intervento di Manna. «Dalle parole del gip apprendiamo che la cultura non è attività essenziale - ha detto - ne prendiamo atto ma siamo distanti da questa impostazione».

Manna però non ha voluto focalizzare il dibattito sulla sua vicenda personale. Ha detto però che di questa, come di altre cose, ne discuterà a tempo debito in altra sede. Dalle sue pagine social, in realtà, il sindaco ha annunciato che a giorni terra una conferenza stampa per denunciare tutta una serie di situazioni che, a suo dire, non tornano nella sua vicenda giudiziaria. Così Manna ha chiuso il capitolo citando una pagina del libro in cui Castagna affronta il tema dell’indipendenza della magistratura, architrave del nostro stato di diritto. Una indipendenza che secondo Manna non può diventare arbitrio e deve avere dei contrappesi. Per poi porre all’uditorio la domanda delle domande: cosa manca alla Calabria per spiccare il volo? Abbiamo intelligenze, abbiamo risorse, abbiamo le università. Per Manna, ma è un po’ il filo conduttore di tutto il libro, manca solo una cosa: una classe dirigente all’altezza dei sogni dei ragazzi calabresi. Su quello c’è ancora tantissimo da fare.