«I dati d’incidenza settimanale regionale registrati al 17 marzo si attestano su valori mai raggiunti in tutto il periodo pandemico». A confermarlo è adesso anche il report epidemiologico stilato settimanalmente dal dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria. Sotto esame la settimana dal 7 al 13 marzo ma i dati sono stati aggiornati fino al 17 di marzo.

Dal 7 al 13 marzo

Si registra un significativo balzo in avanti di tutti gli indicatori. Innanzitutto, un aumento vertiginoso dei casi: rispetto alla settimana precedente quando si erano registrati 12.368 nuovi casi, nella settimana in esame ne sono stati acclarati 16.326. «Si tratta del +32% che non può considerarsi unicamente correlato all'aumento nel numero dei test eseguiti» si legge nel report. Infatti, nelle ultime settimane si è rafforzata anche la capacità dei laboratori nelle procedure di processamento dei tamponi: 79.459 tamponi nella settimana di riferimento contro i 73.728 di quella precedente, con una percentuale in aumento pari a +7,8%.

Dall'11 al 17 marzo

Tuttavia, peggiora ulteriormente il quadro epidemiologico alla luce del più recente check (dall'11 al 17 marzo). In questo lasso di tempo il tasso di positività passa al 22,81% mentre la percentuale di nuovi casi confermati balza al 38,2% (rispetto al periodo da 4 al 10 marzo) «pur considerando che i tamponi eseguiti nello stesso periodo sono il 20,6% in più» si afferma nel report. Particolare preoccupazione desta il dilagare dei contagi, soprattutto, nella fascia d'età inferiore ai 19 anni, in particolare quella compresa tra i 12 e 19 anni.

Il caso Calabria

L'andamento della pandemia in Calabria continua a rappresentare un unicum nel panorama italiano: seconda regione per numero di soggetti attualmente positivi e anche in termini di aumento percentuale settimanale di soggetti ricoverati. «Nel confronto con tutte le altre regioni e con la media nazionale, la Calabria continua a registrare un numero di soggetti attualmente positivi che, rapportato ai casi totali, assume valori percentuali decisamente superiori non solo alla media nazionale ma che si colloca tra i più elevati d’Italia, solo in una regione si osservano tassi superiori».

Occupazione posti letto

Sul versante dell'occupazione dei posti letto di area medica, invece, l'ultima settimana fa registrare un nuovo aumento dell'indice del 9%, già la settimana precedente era aumentato di dieci punti percentuali. «Negli ultimi 7 giorni la Calabria è la seconda regione in termini di aumento percentuale settimanale di soggetti ricoverati». Meno preoccupante, al contrario, la saturazione delle terapie intensive con una riduzione del numero di ingressi in media giornaliera. Tuttavia, nell'ultima settimana presa in esame il 75% dei nuovi ingressi risulta non vaccinato.  

Invito alla prudenza

Sulla base del peggiormento di tutti gli indicatori, dal dipartimento si invita alla prudenza: «Anche se è in fase di pubblicazione il decreto legge che sancisce la graduale fine delle restrizioni sul territorio nazionale non può non rilevarsi come in Calabria la circolazione del virus rimane ancora estesa». Secondo il report, «dalla fine del mese di gennaio non si è mai evidenziato una vera e propria discesa. Le ultime rilevazioni registrano, invece, una decisa risalita e valori mai raggiunti in tutto il periodo pandemico».

Variante omicron 2

Tra le ragioni alla base di questa considerevole crescita di contagi potrebbe esserci la diffusione del nuovo ceppo della variante Omicron. Dall’ultima flash survey - si legge nel report - i laboratori regionali abilitati al sequenziamento virale hanno stimato al 37% la prevalenza della sottovariante di omicron BA.2.