Ben 208 anni di onorato servizio, celebrato oggi. Che in Calabria ha preso forma qualche decennio dopo ovvero a partire dal 1861, anno dell'Unità d'Italia. Questa la storia, ormai pluricentenaria, della "Nei secoli fedele" Arma dei Carabinieri. Un'istituzione da allora in avanti profondamente cambiata, come ovvio, ma al contempo rimasta uguale a se stessa nei principi e valori fondanti. Un concetto ribadito qualche ora fa dal comandante regionale dei carabinieri, il generale di brigata Pietro Salsano, nel discorso pronunciato nel comando legione di via Girolamo Marafioti a Catanzaro proprio in occasione dell'importante ricorrenza che ha avuto luogo nell'odierno tardo pomeriggio.

Emblematiche alcune frasi dell'alto ufficiale che ha peraltro messo in rilievo: «Le persone ripongono fiducia in noi, ma dobbiamo guadagnarcela e meritarcela ogni giorno perché nella gente ci sono ansie e preoccupazioni crescenti determinate da fenomeni come ad esempio la recente pandemia o accadimenti tragici quali la guerra, che accrescono il senso di precarietà e insicurezza. A noi, però, compete di essere sempre pronti a dare risposte, a prescindere se appunto chiamati nei teatri in cui si svolgono sanguinosi conflitti o a svolgere le più consuete attività di prevenzione e repressione dei reati di ogni natura: da quelli associativi agli altri cosiddetti comuni o infine agli ambientali».

A seguire, lo stesso generale ha snocciolato un po' di cifre relative al presidio dell'Arma in Calabria con i suoi 5 comandi provinciali e i 3 di Gruppo oltre alle tantissime stazioni locali che consentono di coprire oltre l'80% del territorio arrivando - ha detto - «anche negli angoli più reconditi e talvolta difficilmente accessibili della regione».

Spazio pure, tuttavia, ad altri significativi interventi con la lettura delle parole di profondo apprezzamento nei confronti di un corpo formato da indefessi servitori dello Stato, a cui hanno reso omaggio con un messaggio di saluto oltre al comandante generale dell'Arma Teo Luzi anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A seguire, invece, l'ampia parte dedicata ai conferimenti di speciali riconoscimenti a una trentina circa di carabinieri particolarmente distintisi nell'adempimento delle loro funzioni come, su tutti, l'appuntato Antonio Mazza che ha ricevuto la medaglia di bronzo per essersi profuso con grande coraggio nelle operazioni di salvataggio di civili in pericolo durante un grave incendio boschivo. 

Numerosi, tuttavia, pure gli importanti encomi semplici conferiti ad ufficiali e sottufficiali che hanno ottenuto risultati rimarchevoli in vari ambiti investigativi quali la lotta alla 'ndrangheta; la cattura di superlatitanti e soggetti di grosso spessore criminale; il contrasto al narcotraffico e all'usura e così via. Alla consegna di tali "attestati di merito" hanno preso parte pure il procuratore di Reggio Giovanni Bombardieri, i presidenti dei Tribunali di Catanzaro Rodolfo Palermo e di Crotone Maria Vittoria Marchianò e il prefetto del capoluogo Maria Teresa Cucinotta. Fra le autorità politiche che hanno presenziato alla manifestazione i parlamentari Wanda Ferro, Domenico Furgiuele e Silvia Vono.