Inizierà il 31 gennaio prossimo la discussione per l’omicidio del 27enne Bruno Lazzaro ucciso con una coltellata all’addome il 4 marzo scorso e che vede imputato dinanzi al gup del Tribunale di Vibo - processo con rito abbreviato - il cugino Gaetano Muller, 19 anni, di Sorianello. La discussione del pm Olimpia Anzalone terrà conto di un’importante novità emersa stamane nel corso dell’udienza. Gaetano Muller ha infatti confessato il delitto confermando l’iniziale ipotesi accusatoria. Naturalmente, sul contenuto della confessione e su quanto riferito in aula dall’imputato, essendo il processo a porte chiuse non è possibile riferire ma la confessione potrebbe tecnicamente incidere sulla qualificazione giuridica del fatto e sulle aggravanti contestate.


Le indagini, svolte sul campo dai carabinieri della Stazione di Soriano Calabro, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e dai militari dell’Arma della Compagnia di Serra San Bruno guidati dal tenente Marco Di Caprio, spiegano tuttavia che Bruno Lazzaro era nipote di Salvatore Inzillo (fratello della madre di Gaetano Muller) ucciso nel giugno dello scorso anno a Sorianello e ritenuto vicino al clan degli Emanuele. Bruno Lazzaro era quindi cugino di Gaetano Muller (sorelle le madri) ed era anche cugino di Salvatore Lazzaro, il 23enne ucciso il 12 aprile 2013 a colpi di fucile mentre si trovava agli arresti domiciliari nella sua abitazione di località "Fago Savini" di Sorianello.


Gaetano Muller era inoltre fidanzato con la figlia minorenne di un esponente di spicco del clan Emanuele, attualmente detenuto a seguito della condanna rimediata nel processo antimafia "Luce nei boschi". Proprio la relazione intrapresa dalla stessa ragazza con Bruno Lazzaro avrebbe scatenato la furia omicida di Gaetano Muller contro il cugino, con lo stesso Muller che, dopo la coltellata, avrebbe chiamato i carabinieri affermando che Lazzaro si era ferito con un ferro. Una versione non riscontrata dai militari dell’Arma e che ha infatti portato il pm a chiedere ed ottenere dal gip un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Particolarmente utili alle indagini si sono poi rivelate le conversazioni estrapolate dal cellulare della vittima ritrovato sul luogo ove è stata soccorsa. Di fatto, grazie a queste conversazioni si è potuto appurare che, pochi minuti prima dell’agguato, Bruno Lazzaro era stato messo in guardia dalla ragazza, ex fidanzata di Muller che temeva per la sua incolumità in quanto lo stesso era venuto a conoscenza della relazione fra i due. Gaetano Muller è difeso dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Vincenzo Galeota, mentre le parti civili sono assistite dagli avvocati Nazzareno Latassa e Marcello Scarmato.