La prima campanella del nuovo anno scolastico in Calabria non è suonata per tutti. A Grotteria, piccolo borgo della vallata del torbido nella Locride, i bambini iscritti alla scuola media sono soltanto una decina. Per questo motivo, complice anche la mancanza di personale, non ci sarebbero le condizioni per la riapertura dell’istituto. Una decisione per nulla accettata dai genitori dei ragazzini, che stamane sono scesi in piazza in segno di protesta.

«Siamo qui per combattere e non ci tireremo indietro, tutti insieme per il bene del nostro paese e dei nostri figli – è il loro grido d’allarme dei cittadini - Chiudere questa scuola è una mancanza di rispetto nei nostri confronti e della dignità di tutti i bambini di Grotteria. Il disagio maggiore è capire dove poter mandare i bambini a scuola. Ciò comporta sacrifici per loro e per noi. Una situazione difficile e pesante».

A sposare la causa delle famiglie grotteresi anche l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Loiero, che ha diffidato il dirigente scolastico a riaprire prontamente il plesso nel centro storico. «Questa storia – spiega il primo cittadino – inizia durante il periodo commissariale, quando la scuola media viene chiusa per mancanza di studenti andando a perdere anche il codice meccanografico. Lo stesso per lo scorso anno scolastico, ma non per quello che sta per iniziare, visto che ci sono 10 bambini iscritti, il che per legge permette la presenza di una scuola nei comuni montani. La scuola più vicina dista 11 chilometri, i mezzi pubblici sono limitati e le famiglie sono costrette a disagi economici e logistici».