«Noi come magistrati non abbiamo pregiudizi su Casal di Principe, indaghiamo su chi commette reati grazie a forze dell'ordine di alto livello. E poi io non ne ho e non posso averne di pregiudizi su questo territorio, perché sono cresciuto in una zona come la Locride a più alta densità mafiosa d'Italia, anche di più di quando Casal di Principe era sulle prime pagine dei giornali». Così il Procuratore di Napoli Nicola Gratteri ha risposto ad una domanda di Luigi Cantelli, presidente di un'associazione di cittadinanza attiva che opera a Casal di Principe e in altri comuni, sul pregiudizio che secondo tante persone del posto, soprattutto i più giovani, la magistratura avrebbe avuto verso Casal di Principe e i suoi cittadini, «guardati con un alone di colpevolezza».

«Sono cresciuto a Locri nella stagione dei sequestri e degli importatori di cocaina dal mondo – prosegue Gratteri – so bene cosa vuol dire nascere in certi territori. Perciò non ho pregiudizi verso Casal di Principe. Conosco i problemi di chi ci vive, e so bene anche quant'è importante il lavoro delle associazioni e del volontariato in queste zone; voi – sottolinea rivolgendosi ai giovani volontari delle associazioni presenti al teatro della legalità – fate un lavoro importantissimo, che serve a sopperire alle tante cose che le istituzioni non fanno. E se ho accettato il mio invito da voi è perché so che siete persone perbene. C'è chi per me – scherza – vi ha fatto tac e risonanza magnetica».

Gratteri conclude parlando ancora di giovani ed educazione scolastica. «Parliamo con i ragazzi, ma il pomeriggio, la mattina lasciamoli a scuola, agli insegnanti; ma la scuola non deve diventare un progettificio. Non riempiamo le mattine degli studenti solo con progetti, arriveranno al quinto liceo e non sapranno scrivere in lingua italiana».