VIDEO | Così il procuratore di Catanzaro a margine della conferenza stampa convocata per illustrare i dettagli dell'operazione che ha messo a segno un nuovo duro colpo al clan Mancuso di Limbadi
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«Se non c'è afflato tra polizia giudiziaria e Procura queste cose non si possono fare». L'operazione ossessione, che ieri ha portato all'arresto, tra Calabria Puglia e Lombardia, di 25 componenti di una complessa organizzazione transnazionale dedita all'importazione di cocaina dal Sud America, conferma per il procuratore della repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri la credibilità dei militari del nucleo di polizia economico finanziaria di Catanzaro e dello Scico di Roma della Guardia di Finanza che, con il coordinamento della procura catanzarese, hanno messo a segno un nuovo colpo al clan Mancuso di Limbadi che aveva messo in piedi una vera e propria multinazionale del narcotraffico.
«Questo vi fa capire la grande difficoltà nell'indagare. La grande difficoltà nel rapportarci con tre stati del mondo. Come è possibile questo? E' possibile se si è credibili. E' possibile se dietro si ha una storia. Noi non partiamo dall'anno zero. Il Goa e il Gico di Catanzaro hanno una storia più che ventennale sulla scena internazionale. Noi siamo di casa in sud America».
Un risultato dunque che per il procuratore deve dare fiducia ai cittadini: «Continuate a inondarci di denunce. Le vostre denunce, le vostre richieste di incontro sono la nostra benzina, la nostra forza, quello che ci carica ad andare avanti e di fare sempre più e meglio».
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