Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri è ufficialmente cittadino onorario di Bisignano, centro di circa diecimila anime alle porte di Cosenza. La cerimonia del conferimento del riconoscimento si è tenuta nel centralissimo Viale Roma nella serata di ieri, e nasce da un'iniziativa promossa dal gruppo Agende Rosse coordinato da Federica Giovinco. 

«Il procuratore Gratteri è sempre stato vicino al nostro gruppo - ha affermato la Giovinco - abbiamo proposto la cittadinanza onoraria, non solo per i meriti che sono sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto per quella vicinanza che Gratteri dimostra verso i giovani. Per noi è un onore averlo adesso nei cittadini bisignanesi illustri».

Alla manifestazione, moderata dal giornalista di LaC News24 Salvatore Bruno, hanno partecipato anche il Prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella e il Commissario Straordinario del comune di Bisignano, Regina Antonella Bardari, la quale ha simbolicamente consegnato il riconoscimento nelle mani del magistrato. 

Il procuratore di Catanzaro, oltre a presentare ai presenti in piazza il suo ultimo libro Non chiamateli eroi, ha parlato ampiamente anche della riforma Cartabia e di come velocizzare i processi. «Invece di questa riforma si poteva fare tanto altro - ha affermato sul palco Gratteri - si poteva, ad esempio, mettere a regime tutte le energie che c'erano e magari chiudere i Tribunali troppo piccoli, che rappresentano solo uno spreco». 

«In Italia ci sono oltre 250 magistrati fuori ruolo - ha poi continuato il Procuratore - non è possibile che ad esempio che in alcuni Ministeri, come quello dei Lavori pubblici, degli Esteri o del Lavoro, ci siano dei magistrati. Se c'è bisogno di un consulente bisognerebbe pescare nelle Università, non negli uffici giudizari». 

Gratteri dice la sua anche su come velocizzare e rendere più snelli i processi: «Bisognerebbe soprattutto informatizzare i processi. É assurdo che ogni volta che arrestiamo una persona per associazione di stampo mafioso dobbiamo notificare e stampare ordinanze da 5000 pagine, per il processo Rinascita Scott, ad esermpio, abbiamo stampato dieci milioni di fogli di carta, arrivati da Roma dalla stamperia della Zecca dello Stato attraverso due camion». 

«Una possibile soluzione - ha dichiarato il magistrato - potrebbe essere quella di comprare dei tablet da dare in dotazione ai detenuti. I dispositivi che potranno solo ricevere e non trasmettere, conterranno le varie ordinanze di custodia cautelare e tutte le notifiche. Questo potrebbe essere uno dei tanti modi per velocizzare i processi, riducendone anche i costi». 

Al termine dell’incontro, il procuratore si è anche fermato per autografare alcuni libri e scattare foto: «É stata una bella sorpresa. Ho ascoltato parole bellissime che mi danno calore e che voglio condividere e trasmettere a tutta la mia squadra», ha affermato Gratteri in conclusione.