Rese note le motivazioni con le quali la quinta commissione ha votato a favore del procuratore di Catanzaro per l'incarico direttivo nell'ufficio inquirente più grande d'Italia. Attesa per il 13 settembre la decisione del Plenum sul successore di Giovanni Melillo
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Nicola Gratteri è «un magistrato di eccezionale esperienza e di eccellente capacità investigativa oltre che di elevatissima preparazione giuridica, in ogni settore e, più specificatamente, nel settore della criminalità organizzata di tipo 'ndranghetistico e del traffico internazionale di sostanze stupefacenti». Con queste parole la quinta commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, richiamando la relazione del procuratore generale di Catanzaro Giuseppe Lucantonio, benedice la nomina del togato di Gerace a procuratore capo di Napoli, l'ufficio inquirente più grande d'Italia. Sono state rese note infatti le proposte di delibera che arriveranno in Plenum il prossimo 13 settembre, allorquando l'assemblea composta dai consiglieri laici e togati sarà chiamata ad individuare il successore di Giovanni Melillo, ex capo di Gabinetto dell'allora ministro della Giustizia Andrea Orlando, e attuale procuratore nazionale antimafia.
Magistratura | Procura di Napoli, la quinta commissione del Csm sceglie Nicola Gratteri
In quinta commissione Nicola Gratteri ha ottenuto quattro voti. Lo sostengono Andrea Mirenda (togato indipendente), Ernesto Carbone (laico di Italia viva), Daniela Bianchini (laica di Fratelli d'Italia) e Maria Luisa Mazzola, presidente della commissione e relatrice della proposta A (togata di Magistratura indipendente). Un gruppo quindi nutrito che in Plenum potrebbe tradursi in una maggioranza ampissima qualora anche altri consiglieri, ideologicamente lontani dai principi liberali e moderati, dovessero convergere sul procuratore capo di Catanzaro. Cosa molto probabile.
La carriera di Nicola Gratteri
Nella relazione si fa riferimento al percorso professionale di Gratteri. «In particolare, il candidato proposto, ad inizio carriera, per circa quattro anni, ha esercitato le funzioni giudicanti “promiscue”, sino al 1991, occupandosi sia del settore civile sia del settore penale. A far data dal 17.4.1991 esercita le funzioni requirenti: fino al 17.1.1996, presso la Procura della Repubblica di Locri, dal 2.1.1996 presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, prima quale sostituto procuratore poi quale procuratore aggiunto, dal 16.5.2016 e ancora oggi presso la Procura di Catanzaro quale Procuratore della Repubblica. Sia le funzioni semidirettive esercitate presso la Procura di Reggio Calabria sia le funzioni direttive esercitate presso la Procura di Catanzaro sono state oggetto di conferma, al termine del primo quadriennio. In particolare, con delibera consiliare del 14.11.2013, il Consiglio ha confermato il dott. Gratteri nell’esercizio delle funzioni semidirettive di Procuratore Aggiunto presso la Procura di Reggio Calabria. Con delibera consiliare del 16.12.2021, il Consiglio ha confermato il medesimo candidato proposto nell’esercizio delle funzioni direttive di Procuratore della Repubblica di Catanzaro», si legge nella delibera. E ancora: «Ampia e profonda è l’esperienza maturata dal dott. Gratteri nel contrasto ai fenomeni di criminalità organizzata, nella sua dimensione nazionale e transnazionale. Sin dal tempo in cui ha esercitato le funzioni requirenti presso la Procura di Locri, infatti, il candidato proposto si è occupato dei procedimenti ad essi relativi (anche per il tramite di plurime applicazioni, durante il periodo di lavoro svolto presso l’Ufficio requirente di Locri, alla Procura di Reggio Calabria), vantando peraltro lo stesso, come di seguito meglio precisato, una ampia e prolungata esperienza presso la Dda di Reggio Calabria (con attribuzione degli affari 104 40 inerenti la cd. “fascia ionica”), alla quale è stato assegnato, per dieci anni, dal 18.1.1996 all’8.6.2004 e poi nuovamente dal 18.10.2007 al 3.2.2009».
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I parametri favorevoli a Gratteri
«Particolarmente elevato - scrive la quinta commissione - risulta il parametro attitudinale riconducibile al dott. Gratteri. Quanto all’indicatore specifico di cui all’art, 18, lett. a), T.U. (svolgimento, in atto o pregresso, di funzioni direttive o semidirettive) vengono in rilievo, con riferimento alla posizione del candidato proposto, da un lato, l’esperienza semidirettiva di procuratore aggiunto presso la Procura di Reggio Calabria (incarico, come detto, oggetto di conferma con delibera consiliare del 14.11.2013) e, dall’altro, l’esperienza direttiva – ancora in atto e altresì già oggetto di conferma in data anteriore alla odierna vacanza – di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro. Le rilevanti esperienze in parola hanno occupato una porzione significativa del percorso professionale del dott. Gratteri, rendendo palese e incontestabile l’attitudine direttiva del medesimo candidato».
Nel testo, inoltre, si menziona anche il fatto che Gratteri abbia adottato «una serie di misure organizzative» rendendo più efficienti i gruppi di lavoro specializzati, «sottoposti ad una costante rimodulazione in ragione del diverse atteggiarsi delle emergenze criminali».
Positivo, secondo la quinta commissione, pure il parametro dell’articolo 18 del Testo Unico, di cui alla lettera B, ovvero la capacità relazionali dimostrate dall’aspirante all’interno dell’Ufficio, valorizzando tutte le figure presenti, dai procuratori aggiunti ai MOT. Bene anche la lettera C del medesimo articolo riconducibile alla sua ottima capacità di relazioni con l’esterno. Sul punto si cita l’accordo «per la rifunzionalizzazione e l’adeguamento dell’ex ospedale militare» divenuto oggi la nuova sede della Procura di Catanzaro, e la realizzazione dell’aula bunker a Lamezia Terme, dove si celebrano i principali processi antimafia del Distretto giudiziario di Catanzaro.
La comparazione con gli altri due candidati
La prevalenza di Gratteri su Amato, il candidato con più titoli direttivi rispetto anche al magistrato di Gerace, risiede nel fatto (secondo il Csm) che «l’art. 18 lett. a) T. U. non gradua tra pregressi incarichi direttivi e semidirettivi, ma considera, in prima evidenza, i risultati ottenuti nella gestione dell’Ufficio. Peraltro, ai fini del posto oggetto della presente procedura, non può non rilevare il distretto in cui sono state svolte le funzioni dirigenziali e le conseguenti realtà ambientali e criminali oggetto della gestione. Dato che rende maggiormente aderente al posto a concorso l’esperienza semidirettiva espletata da Gratteri presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria piuttosto che quella direttiva, pur eccellente ma connotata da peculiarità criminali e dimensionali differenti, espletata da Amato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Pinerolo prima e di Trento poi. Le più recenti esperienze direttive svolte rispettivamente presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna da Giuseppe Amato e presso il Tribunale di Catanzaro da Nicola Gratteri devono ritenersi sostanzialmente equivalenti, alla luce dell’ottima gestione che emerge dalle fonti di conoscenza allegate alla presente procedura ed è peraltro anche temporalmente equivalente avendo, come detto, assunto entrambi i candidati la dirigenza della Procura della Repubblica di competenza nell’anno 2016». In parole povere, i due direttivi di Amato (Trento e Pinerolo) vengono assorbiti dal ruolo di procuratore aggiunto di Reggio Calabria ricoperto da Gratteri prima del passaggio a Catanzaro.
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Per la quinta commissione, dunque, il percorso di Gratteri è più performante rispetto a quello intrapreso da Amato, al quale manca l'esperienza nel settore civile. Sostanzialmente equivalente il numero di procedimenti penali con “Aemilia”, operazione coordinata dalla Dda di Bologna contro la cosca “Grande Aracri” di Cutro, che si sovrappone in termini investigativi a “Rinascita Scott”, la maxi inchiesta antimafia contro i clan vibonesi. Netta infine la prevalenza di Gratteri sulla collega Rosa Volpe che oggi ricopre il ruolo di procuratore facente funzioni della procura di Napoli.