Il procuratore ospite del primo appuntamento 2023 di Link: «Mi sono costruito la mia vita da uomo libero. Posso dire tutto quello che penso senza dover temere nulla»
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Un Gratteri tranquillo, rilassato, ma deciso, orgoglioso, sicuro, quello che ha fatto da mattatore da un palco importante, quello del primo appuntamento 2023 di Link - Orgoglio e Pregiudizio, l'evento organizzato dal network LaC.
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Al Riva di Falerna ha tenuto banco per oltre un’ora e mezza il magistrato più amato e odiato d’Italia, che ha cominciato il suo lungo e appassionato dialogo con il direttore strategico del network Paola Bottero, partendo dall’assassinio di Borsellino, passando dalla storia dell’agenda rossa.
A trent’anni da quell’evento, il ricordo è sempre più forte, incancellabile, mentre restano intatti i misteri, le complicità e l’assenza di uno Stato che non aveva capito nulla.
Dal Riva di Falerna, sotto le insegne di un Network che sta mettendo in risalto le qualità di una terra che ha un disperato bisogno di costruire il suo futuro, il procuratore Gratteri è apparso a suo agio davanti ad un pubblico folto e attento.
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Parla con attenzione e misurando ogni parola, attento come può esse un uomo che ha cambiato la storia della Calabria degli ultimi 20 anni. Rivelando innanzitutto una notizia che ha in sé qualcosa di clamoroso: «Non è vero che in Calabria nessuno parla, nessuno denuncia. C’è più omertà a Milano, mentre davanti al mio ufficio c’è la fila». Finalmente qualcuno l’ha detto.
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Gratteri ha poi tranquillizzato tutti: se è vero che presto dovrà lasciare la Calabria, è altrettanto vero che «c’è una squadra di Sostituti che ha tanto lavoro da fare per i prossimi 4-5 anni».
Il procuratore si è dimostrato particolarmente orgoglioso della ‘sua’ squadra, parlando della ‘sua’ procura come una realtà ben strutturata ed efficiente. Ci sono magistrati giovani che lui descrive con entusiasmo come Sostituti di altissimo livello, particolarmente preparati, onesti ma soprattutto e prima di tutto incorruttibili: «Ormai gli ho fatto la trasfusione e gli ho infettato la “gratterite". Sappiate che per i prossimi 4-5 anni c’è un percorso tracciato che porterà a ottimi risultati». Ormai è chiaro. Ed è certamente un buon auspicio: «Verrà un bravo procuratore che li farà lavorare tranquillamente». Come dire: chi ha commesso delitti e reati non si senta tranquillo della prossima partenza di Gratteri. Le inchieste saranno tutte portate a compimento. Si chiama "gratterite" e può colpire duramente.
Gratteri può piacere o meno. È un uomo duro, onesto, che rischia la vita ogni giorno, che ha avviato una lotta senza quartiere contro la ‘ndrangheta e contro ogni forma di criminalità, che ha colpito duramente il marciume di cui è piena la Calabria. Ma lui ci tiene a dire: «Io sono veramente un uomo libero, perché posso dire tutto quello che penso, senza dover temere nulla». E aggiunge: «Una persona può stare anche un anno sotto una pietra se è convinto che quello serva a qualcosa, perché così si supera qualsiasi sacrificio e sofferenza fisica e mentale, purché ci sia un’idea, un progetto. Io mi sono costruito una vita così, esattamente per dire ciò che penso».
Dopo il suo lungo e appassionato intervento è apparso a tutti chiaro come la storia stia chiamando la Calabria alle sue responsabilità. Che nessuno si senta estraneo o indifferente. Con Gratteri o senza Gratteri, non si torna indietro. La strada del futuro è definitivamente tracciata.