Il prete, nel gennaio scorso, aveva subito pesanti intimidazioni. Prima era stato aggredito in chiesa, poi la sua autovettura era stata divorata dalle fiamme. La risposta della comunità non si è fatta attendere
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A Varapodio, nel Reggino, la Pasqua si è festeggiata nel suo più autentico significato. Non ci si è lasciati piegare dal male e si è andati oltre con un gesto di speranza che dona nuova luce. La comunità parrocchiale del piccolo paese adagiato ai piedi dell’Aspromonte ha acquistato la macchina a Don Giovanni.
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Il parroco cittadino il 15 gennaio scorso fu vittima di un’aggressione in Chiesa al termine di un funerale. A seguire, il 3 febbraio il veicolo di sua proprietà, una Panda, fu dato al rogo, con l’incendio che coinvolse anche parte della canonica. Gli episodi di violenza sconvolsero l’opinione pubblica. Si levò un coro di condanna, e, fin da subito, la collettività fece sentire la propria vicinanza al prete.
“Io sto con don Giovanni” fu lo slogan con cui fedeli e Istituzioni manifestarono il sostegno, che culminò sabato 10 febbraio in una fiaccolata di solidarietà, con in testa il vescovo della diocesi Oppido-Palmi Giuseppe Alberti. Oltre 500 anime sfilarono silenziosamente in supporto di Don Gianni Rigoli per le vie di Varapodio.
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In quei giorni si decise anche di ripartire acquistando una nuova automobile al parroco, versando un contributo sul conto corrente intestato alla parrocchia di San Nicola. In occasione delle festività Pasquali la rinascita si è materializzata. La piccola utilitaria, con un gesto denso di significati, è stata donata a don Gianni. «Ancora una volta il bene ha vinto contro il male» ha evidenziato sui propri canali social il sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari.