Il giovane calabrese che convive col compagno a Manfredonia ci racconta altri spiacevoli episodi come la frase offensiva trovata settimane addietro sul proprio mezzo e ancora: «Dopo essere apparsi in tv ci chiamavano finocchi»
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Ieri pomeriggio i carabinieri di Manfredonia hanno raccolto la denuncia contro ignoti di Massimo Voce e Cosmo Del Nobile, la coppia omosessuale la cui auto è stata distrutta da un incendio nella notte tra lunedì e martedì. Cosa o chi abbia innescato le fiamme non è ancora chiaro, le indagini dei militari aiuteranno forse a far luce sull’accaduto. Ma i due ragazzi, che convivono da due anni nella cittadina del foggiano, sospettano che si tratti un gesto omofobo, l’ennesimo nei loro confronti.
Al telefono, Massimo – barista come il compagno, 33 anni e originario di Cutro – è ancora scosso. Non se la sente di confermare che qualcuno abbia potuto fare una cosa del genere solo perché lui e il suo ragazzo sono gay: «Come possono essere arrivati a tanto? Non abbiamo la certezza che si tratti di omofobia, ma tutto sembra portare a quello». E la sua mente torna indietro di qualche mese, a quel vile messaggio lasciato sulla vecchia auto: la loro foto con i volti cancellati e una frase ingiuriosa.
Ma lui e Cosmo sono spesso stati vittime di commenti omofobi e discriminazioni. «Quando scendiamo a Steccato di Cutro, invece, camminiamo mano nella mano e a nessuno dà fastidio. Questi gesti te li aspetti in piccoli centri, non in una città come Manfredonia» tiene a sottolineare.
Ma c’è di più. Dopo aver partecipato a “D’amore e d’accordo”, programma televisivo in onda su Real Time e condotto da Katia Follesa, i due hanno ricevuto commenti offensivi sia in privato che pubblicamente sui social: «Ci hanno chiamato finocchi, ricch**ni. Però abbiamo ricevuto anche apprezzamenti e per me un apprezzamento vale più di tante offese». Ma quelle parole fanno male, comunque.
Le famiglie dei due ragazzi non hanno mai ostacolato il loro amore: «Dovevamo sposarci il 9 dicembre, ma per problemi economici legati al Covid abbiamo rimandato di un anno». La coppia convive in una casa che hanno deciso di acquistare (con l’opzione affitto con riscatto) per iniziare una vita insieme. Poi è arrivata la pandemia e col lockdown uno ha perso il lavoro e l’altro è finito in cassa integrazione. Ora lavorano entrambi come baristi, ma sulle spalle hanno un mutuo (con quattro rate arretrate) e qualche debito: quella macchina incendiata era stata comprata di seconda mano appena un mese fa e non avevano neanche finito di pagarla. Era l’unico mezzo che consentiva loro di recarsi al lavoro, a 15 chilometri di distanza: «Avevamo scelto appositamente una casa distante dal centro, ci piace stare in disparte e in pubblico non amiamo scambiarci effusioni».
Massimo e Cosmo sono amareggiati e preoccupati di come andranno le cose da oggi in poi. Ecco perché hanno lanciato una raccolta fondi on line: «Nella mia vita – spiega il giovane cutrese - ho sempre fatto tutto da solo. Collaboro con la Caritas qui a Manfredonia e a Steccato di Cutro facevo parte di una associazione, quindi sono io di solito che aiuto gli altri e non gli altri che aiutano me. Lanciare questa raccolta fondi, per me, è quasi un’umiliazione, ma se l’abbiamo fatto è perché ora siamo davvero sul lastrico».