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Aggiornamento 16.30 - Il tour nei tribunali in difficoltà del ministro della Giustizia Andrea Orlando è iniziato da Vibo Valentia, dove ad accoglierlo ha trovato un gruppo di contestatori. Tra loro lavoratori, organizzazioni sindacali, e soggetti che si ritengono vittime di errori giudiziari. Ma soprattutto significativa la partecipazione del padre di Filippo Ceravolo, che ancora cerca giustizia, e verità, sulla morte del proprio figlio, che sarà ricordato con una grande manifestazione il 25 ottobre, tre anni dopo la tragica scomparsa. Al ministro della Giustizia, il padre di Ceravolo chiede che vengano individuati gli assassini del figlio.
Orlando in Calabria - Ha preso il via, questa mattina dalla Calabria, il tour del Guardasigilli Andrea Orlando nei tribunali italiani dove il servizio della giustizia civile verso i cittadini incontra le maggiori difficoltà. Si tratta di tribunali individuati dal ministero statisticamente, sulla base di indicatori oggettivi della loro performance nel settore civile e, in particolare, selezionati fra quelli con il più alto tempo medio di risoluzione e il più alto tasso di pendenze ultra-triennali.
Questa mattina il ministro Orlando sarà al tribunale di Vibo Valentia dove incontrerà i vertici degli uffici giudiziari e i rappresentanti della magistratura, dell’avvocatura, del personale amministrativo e delle organizzazioni sindacali al fine di discutere delle difficoltà e dei disagi riscontrati e di individuare le soluzioni più idonee e rapide per riportare la produttività su migliori standard di efficienza. Alle 12.30 il ministro terrà una conferenza stampa per dare conto del lavoro svolto. Nel pomeriggio alle 15 il ministro sarà invece in visita al tribunale di Castrovillari. Nella mattina di mercoledì 21 Orlando sarà invece in visita agli uffici di Lamezia Terme. Dopo gli incontri prevista una conferenza stampa. Nelle prossime settimane il tour di Orlando proseguirà in altre regioni.
“Queste visite – ha spiegato il Guardasigilli – non sono bacchettate né tantomeno ispezioni ma vogliono semplicemente essere un contributo utile a risolvere i problemi. Tutti noi abbiamo a cuore una giustizia che funzioni bene ma per raggiungere questo obiettivo è importante che lì dove si riscontrano situazioni di difficoltà ci si incontri, si discuta e si capisca come e in che modo intervenire. Se tutte le componenti del sistema giustizia iniziano a muoversi nella stessa direzione, sono convinto che l’obiettivo condiviso di una giustizia che torni a essere un bene comune al servizio dei cittadini può essere raggiunto”.