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Un giovane esemplare di capodoglio, dell’età stimata di 2 anni e della lunghezza di 6,5 metri, è stato ritrovato nel pomeriggio del giorno di Natale lungo la spiaggia di località Michelino a Parghelia, nel Vibonese.
Sulla carcassa del cetaceo, evidente, all’altezza del peduncolo della coda, la presenza di corde e reti da pesca che ne hanno quasi reciso l’estremità e che potrebbero essere alla base delle cause del decesso avvenuto, secondo una prima stima degli esperti, almeno tre giorni fa. Il decesso, visto il comportamento tipico della specie che vive in acque profonde, sarebbe avvenuto in mare aperto e il corpo successivamente trasportato a riva dalle correnti.
Tra i primi ad accorgersene e ad arrivare sul posto il responsabile del Wwf Young della Calabria Domenico Aiello che ha provveduto ad allertare la Capitaneria di Porto di Vibo Marina.
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Per Pino Paolillo, responsabile settore conservazione del Wwf di Vibo Valentia e già corrispondente di zona per la Calabria del Centro Studi Cetacei, «le caratteristiche dell’animale, ancora in giovane età e in fase di svezzamento, lasciano propendere per l’ipotesi che lo stesso si trovasse al seguito della madre o in gruppo con altri cetacei, quando si è imbattuto negli attrezzi da pesca che gli hanno quasi reciso la coda facendogli perdere contatto con il gruppo».
Non è la prima volta che si verificano episodi del genere lungo le coste calabresi e vibonesi. Paolillo menziona a tal proposito il ritrovamento di un giovanissimo esemplare, circa 25 anni fa, sulla spiaggia di località Colamaio a Pizzo (un cucciolo di 5 metri in avanzato stato di decomposizione), il cui scheletro è oggi visibile al Museo del mare di Pescara. Poi ancora altri ritrovamenti a Marina di Curinga e a Briatico e, infine, l’esemplare record (un maschio di 18 metri di lunghezza) ritrovato a Capo Bonifati nel 2013.
Il ritrovamento di Parghelia, sostiene ancora Paolillo, ha già suscitato notevole interesse dal punto di vista scientifico visto lo stato di buona conservazione della carcassa. Si sono già mossi il servizio veterinario dell’Asp di Vibo Valentia e l’Istituto zooprofilattico di Padova che eseguirà sulla carcassa studi genetici e parassitologici e per rilevare la presenza di metalli pesanti. Moltissime informazioni se ne potranno ricavare. Per il responsabile del Wwf "una vera e propria miniera". Particolarmente complicate le operazione di recupero della carcassa dell'animale che saranno coordinate dalla Capitaneria di Porto, considerato che il giovane capodoglio si aggira su un peso stimato di 2,5 tonnellate.