Scomparso nel nulla. Dal 18 agosto scorso non si hanno più notizie di Antonio Zangaro, 30enne, coriglianese, che insieme alla propria famiglia lasciava Corigliano per la Germania nel 2016 dopo un’esperienza nel settore della ristorazione nel centro ausonico. L’ipotesi più accreditata è quella del coinvolgimento di una setta religiosa. È una delle piste su cui sono chiamati a indagare i carabinieri del reparto operativo di Corigliano Rossano dove, nelle ultime ore, è stata depositata una denuncia di scomparsa da parte della famiglia del giovane, rappresentata dall’avvocato Antonio Pucci. I genitori vivono in uno stato di assoluta disperazione e lanciano un appello a quanti possano dare un contributo alle ricerche. Attivati tutti i canali investigativi, è stata coinvolta anche la Prefettura di Cosenza, oltre alla Polizia tedesca a cui i familiari si erano già rivolti sin dalle prime battute.

Nel 2016 la famiglia si era trasferita a Ingolstadt, tutto procedeva regolarmente, anche il lavoro. Nel 2020 scoppia la pandemia e, durante il lockdown, il giovane inizia a dare segnali preoccupanti, riconducibili a crisi mistiche. Atteggiamenti che si ripetono nel tempo. C’era già stato un precedente episodio in cui il 30enne si era allontanato, ma poi la polizia tedesca era riuscito a individuarlo. Dallo scorso 18 agosto, invece, si sono perse le tracce. Nella sua abitazione, poco distante dalla famiglia, il giovane ha lasciato tutti i suoi beni. L’unico indizio perviene il 7 ottobre del 2021 quando la polizia tedesca riferisce alla famiglia che Antonio era stato visto dalla polizia italiana senza però precisare il luogo. Dall’estratto conto risulta che ad agosto del 2021 è stato prima a Verona e poi a Napoli. L’ultima volta che è stato visto dai genitori, il giovane indossava una felpa di colore grigio con cappuccio, un giubbino smanicato di colore scuro, un paio di sneakers di colore rosso.