Si era trasferita circa un mese fa dalla Piana di Gioia Tauro sino in provincia di Venezia, Raffaella Cordì. A 22 anni aveva deciso di dare una svolta alla sua vita, raggiungere il suo compagno Alex e con lui costruire la sua vita lì dove vi era il lavoro.

 

In un piovoso pomeriggio d’inizio ottobre, però, la vita di Raffaella si ferma all’improvviso poco dopo una curva sulla strada che da Marano conduce a Mira. Raffaella è alla guida della sua Fiat Bravo. Pochi istanti e, forse a causa dell’asfalto reso viscido dalla pioggia, la vettura si ritrova dall’altra parte della carreggiata, dove giunge l’autobus della linea 56. A bordo solo studenti.

La Fiat Bravo non può evitare l’impatto, che è violentissimo. L’auto viene distrutta, il parabrezza del bus si stacca letteralmente, mentre l’autista rimane incastrato fra le lamiere.

 

Sul posto giungono subito vigili del fuoco e sanitari del 118. Per Raffaella non c’è nulla da fare. I medici ne dichiarano la morte, avvenuta sul colpo. L’autista del bus, invece, viene estratto dai vigili del fuoco e soccorso. Un’auto che si trova dietro il bus viene coinvolta, ma gli occupanti riportano fortunatamente solo lievi ferite. Illese anche le tre studentesse a bordo del pullman. Per loro il terrore negli occhi per aver visto morire una ragazza quasi coetanea.

 

Raffaella, infatti, era giunta nel Veneziano solo da metà settembre assieme ad Alex, il suo compagno. I due risiedevano a Mira e stavano iniziando a costruire la loro vita insieme. Ma il sordo rumore di lamiere contorte ha strozzato per sempre sogni e speranze della ragazza, mettendo fine come un lampo alla sua giovane vita.