Un crollo ogni quattro giorni di scuola, tre scuole su quattro senza agibilità statica, solo una su venti in grado di resistere ad un terremoto. Questi alcuni dei dati che emergono dal XVI Rapporto sulla sicurezza delle scuole, presentato recentemente da Cittadinanzattiva e rispolverato oggi, in occasione della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole.


In generale, è una Italia a tre velocità, sia sulla manutenzione che sull’adempimento delle norme e delle certificazioni richieste dalla legge: ad investire di più sulla manutenzione ordinaria è la Lombardia (in media quasi 119mila euro), meno la Puglia (non si arriva ai 3mila euro); la verifica di vulnerabilità sismica è stata effettuata solo nel 2% delle scuole calabresi e nel 59% di quelle umbre, il certificato di prevenzione incendi è presente nel 69% degli istituti del Trentino Alto Adige e solo nel 6% di quelli laziali.

Numeri discordanti da cui emerge, però, un dato inequivocabile: la grande vulnerabilità degli istituti calabresi, in coda a ogni voce in tema di sicurezza e prevenzione

 

Calabria fanalino di coda 

Solo un quarto delle scuole ha l’agibilità/abitabilità, poco più della metà (53%) il collaudo, un terzo è in possesso della certificazione di prevenzione incendi, poco più (36%) di quella igienico-sanitaria. A livello regionale, in grave ritardo il Lazio (9% delle scuole in possesso dell’agibilità/abitabilità, il 6% della prevenzione incendi), la Campania (11% con agibilità/abitabilità, 17% prevenzione incendi) e la Calabria (12% con agibilità/abitabilità, nessuna in regola con prevenzione incendi).

 

Manutenzione ordinaria e straordinaria

A livello di risorse investite, si parla in media di oltre 50 mila euro per gli interventi di manutenzione ordinaria e di oltre 228mila euro per quelli straordinari, con grandi differenze regionali: nel primo caso, ad investire di più è la Lombardia (quasi 119mila euro), meno la Puglia (2.943 euro) e la Calabria (2.440 euro); nel secondo caso ad investire di più è stato l’Abruzzo (1 milione e 316mila euro), meno il Trentino Alto Adige (31.687 euro).

 

Sicurezza sismica

Ben 18.665 gli edifici scolastici che si trovano in zone ad elevato rischio sismico (zona sismica 1 e 2), in particolare in Sicilia (3.832), Campania (3.458) e Calabria (2.399).
Nonostante ciò, solo per il 29% delle scuole è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica (che sarà obbligatoria entro fine dicembre); fanalino di coda Calabria (solo 2% con verifica), Campania (4%) e Sicilia (7%), regioni in cui insistono un maggior numero di scuole in zone ad elevata sismicità.

 

Emergenze: Calabria sempre in fondo

Ben pochi i Comuni che si dichiarano pronti a gestire eventuali emergenze. A livello nazionale, si dice pronto del tutto il 24% del nostro campione, in parte l’11%. Ma la percentuale sale al 60% per il Friuli e scende al 7% in Campania, 3% in Basilicata e solo 1% in Calabria.