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Due giorni di festa, a Gioia Tauro, per l'apertura al culto della prima chiesa italiana costruita su un terreno confiscato alla mafia.
La cerimonia, cominciata ieri con un convegno concluso dal prefetto Michele Di Bari - cui seguirà oggi la dedicazione ufficiale a San Gaetano Catanoso - arriva a sette anni dalla posa della prima pietra. L'edificio sacro, che si triova alle porta della città, nei pressi dello svincolo autostradale, è stato realizzato grazie ai fondi dell'8xmille. Il terreno, assegnato alla diocesi di Oppido-Palmi nel 2004, era appartenuto al clan Piromalli.