«Il Consiglio regionale del 28 novembre non ha approvato la proposta di legge numero 107 che stiamo contrastando fin dalla nostra audizione nella prima commissione consiliare e che prevede l’eliminazione di regole minimali per l’esercizio delle sale giochi e delle sale scommesse». Così in una nota il direttivo del Crea che questa mattina ha convocato una conferenza stampa alla Cittadella. 

«Tutto ciò sembrerebbe avvenuto per un incidente tecnico: la mancanza del numero legale al momento del voto in aula. Al contrario, la nostra impressione - hanno proseguito - è che la mancanza del numero legale sia il sintomo di un ravvedimento che si sta diffondendo tra i consiglieri regionali, man mano che prendono consapevolezza dei contenuti della proposta di legge. E la nostra impressione trova conferma nell’onda di dissenso che sta crescendo nell’opinione pubblica regionale contro questa pessima proposta di legge.

Ci giungono segnalazioni da associazioni, movimenti, fondazioni antiusura ed organizzazioni che come noi conoscono bene la dipendenza da gioco d’azzardo, con le sue conseguenze sanitarie ed economiche, le quali si stanno attivando per esprimere con chiarezza, pubblicamente e direttamente ai consiglieri regionali, il proprio dissenso rispetto alla norma taglia-regole sul gioco d’azzardo.

Più si diffondono le notizie sui contenuti di questa proposta e più cresce lo stupore e la contrarietà, negli elettori di tutte le parti politiche, su come sia stato possibile immaginare l’abbassamento, piuttosto che l’innalzamento e l’attuazione, delle barriere alla diffusione del gioco d’azzardo legalizzato.

Nella proposta di legge si trovano, in primis, l’eliminazione della norma che fissa ad otto ore giornaliere l’apertura delle sale giochi e delle sale scommesse con la conseguente apertura giorno e notte, poi la riduzione da 500 metri a 300 metri della distanza minima tra sale giochi e scuole, nei comuni con più di 5.000 abitanti, ed in ultimo la cancellazione dell’obbligo di adeguamento al “distanziometro” per le autorizzazioni rilasciate fino al 5 maggio 2018, con la definitiva accettazione che le sale rimangano anche a 10 metri da scuole, centri sportivi, luoghi di culto ecc.

L’approvazione di questa proposta di legge - conclude il direttivo - sarebbe un gravissimo errore ed è chiaro a chiunque sia dotato di buon senso. Il consiglio regionale è invitato a prenderne atto. Con le associazioni, i movimenti, le organizzazioni, i cittadini, all’unisono affermiamo il nostro no al taglio delle regole sul gioco d'azzardo».