VIDEO | Nella tarda serata di ieri interrotto il traffico sulla Jonio-Tirreno. Una trentina gli operai al lavoro. Cantieri aperti per 18 mesi. E già si prevedono disagi
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Il sipario è calato poco dopo le 22.30 di venerdì: prossima riapertura a pieno regime, si spera, tra un anno e mezzo. Fino ad allora, per raggiungere la Locride dal versante tirrenico, e quindi dall’aeroporto, dall’autostrada e da una linea ferrata che non proceda a binario unico, toccherà armarsi di tanta pazienza. A quasi un anno di distanza dall’annuncio di “immediata” chiusura lanciato da Anas (e rimbalzato per mesi tra accelerazioni, brusche frenate e nuovi annunci), la strada statale Jonio-Tirreno che collega (quasi) efficacemente il reggino meridionale al resto del Paese, è pronta a rifarsi il look. Almeno per quello che riguarda le due principali gallerie che interessano il tracciato.
Ci sono una trentina tra operai e ingegneri delle ditte che eseguiranno i lavori, oltre a diversi lavoratori di Anas, ad occuparsi della prima di tante chiusure temporanee della trasversale. A monte, nel comune di Cinquefrondi, le squadre aspettano nel casello subito dopo il traforo di valico. Sono loro ad interrompere il traffico per primi, deviandolo sulla vecchia provinciale che attraversa il parco d’Aspromonte, mentre a valle si attende che sfilino le ultime auto, prima di chiudere il cancello improvvisato appena dopo i distributori di benzina, nel comune di Mammola.
«Ci vogliono 12 minuti in più con il tracciato provvisorio sulla provinciale n5 – dice, piuttosto ottimista, a Lacnews24 uno degli ingegneri di Anas sul posto – almeno se prendiamo come riferimento i 30 km di limite di velocità previsti nelle zone di cantiere. Ci saranno disagi, certo, è inevitabile in situazioni come queste ma faremo di tutto per cercare di ridurli al minimo. Abbiamo 18 mesi per portare a termine i lavori, dobbiamo farcela in tempo».
I lavori: cosa è previsto
Il calendario dei lavori prevede, per i prossimi giorni, la preparazione dei due cantieri notturni, quello nella galleria Torbido e quello nel traforo Limina (lungo 3,2 chilometri). Solo allora partiranno i lavori veri e propri: obiettivo, il «risanamento del rivestimento definitivo e la captazione delle acque di percolamento della galleria Limina» e il «ripristino strutturale della galleria Torbido con risoluzione delle infiltrazioni d’acqua diffuse».
Saranno due le squadre di operai che si occuperanno dei cantieri: poco più di 30 persone in tutto per un lavoro imponente che dovrebbe aumentare la sicurezza strutturale di un’arteria fondamentale per il territorio, attraversata ogni giorno da pendolari, studenti e turisti. «Gli operai sono sufficienti – racconta un ingegnere di una delle due ditte che hanno vinto l’appalto – visto che si tratta di un intervento che effettueremo principalmente con l’uso di mezzi meccanici. È una bella sfida, ma siamo sicuri che riusciremo a rispettare i tempi».
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Sulla vecchia provinciale
Poco prima delle 23, il traffico si interrompe completamente sulla grande strada che attraversa il valico tra le Serre e l’Aspromonte. Le poco auto in transito sono costrette a uscire allo svincolo di Mammola (ultimo disponibile arrivando dallo Jonio prima della zona rossa, anche se il varco potrà essere bypassato per qualche centinaio di metri per consentire l’operatività dei due distributori di carburante tagliati fuori dal cantiere) per imboccare la vecchia provinciale n5: poco più che una mulattiera di montagna, priva dei più banali sistemi di sicurezza passiva, senza un lampione che ne illumini il tracciato – se si escludono i due tratti iniziali, a monte e a valle, in corrispondenza dell’inizio del percorso – e con lunghi tratti in cui manca anche la segnaletica orizzontale. Per non dire di quella verticale. Anas ha completato lo sfalciamento delle erbacce che invadono la vecchia provinciale solo un paio di giorni fa, motivo del piccolo ritardo di una settimana rispetto al calendario inizialmente previsto sull’inizio dei lavori. Speriamo che basti.