Questa mattina i lavoratori della Italbacolor sono scesi in piazza a Cosenza, innanzi al palazzo della prefettura, per protestare contro un'angosciante situazione di stallo che da quasi due mesi li costringe a casa. Al loro fianco c'erano anche i rappresentanti di vari sindacati, che per domani mattina hanno indetto una nuova protesta innanzi ai cancelli del Comune di Fuscaldo.

La vicenda

Lo stabilimento industriale nasce nell'area urbana di Fuscaldo e si occupa di trattamenti superficiali di ossidazione anodicaelettrocolorazione e verniciatura su profili in alluminio, produzione di accessori per serramenti, trasformazione e commercializzazione di sistemi in alluminio per architettura. Lo scorso 29 marzo è stato sequestrato con un'ordinanza del gip di Paola perché le indagini dei carabinieri hanno permesso di individuare il presunto scarico di acque reflue nel vicino torrente Lavandaia, avvenuto secondo gli inquirenti tramite un tubo alimentato da un'elettropompa ad aspirazione. Gli esiti dei campionamenti delle acque avevano poi accertato il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione tra le 4 e le 6 volte dei parametri selenio e alluminio. Il Tribunale del Riesame ha confermato la decisione di apporre i sigilli all'impianto e di conseguenza la società ha avviato la formale procedura di licenziamento per gli 80 dipendenti, i quali, due giorni fa, hanno indetto lo stato di mobilitazione.

L'incontro in prefettura

Una delegazione dei sindacati Fiom, Fim, Uil e Ugl questa mattina è stata ricevuta da alcuni funzionari prefettizi. I delegati hanno espresso tutta la preoccupazione per la situazione ed inoltre hanno dettagliatamente rappresentato lo stato della vertenza, chiedendo la massima attenzione sulla vicenda al fine di ottenere il ritiro delle procedure di licenziamento collettivo. I funzionari prefettizi, dal canto loro, hanno promesso il massimo dell'impegno.

L'appello

«Le organizzazioni sindacali e tutti i lavoratori - è scritto in un nota congiunta a firma di Fiom, Fim, Uil e Ugl - fanno appello a tutte le istituzioni interessate a compiere immediatamente ogni azione utile a consentire la ripresa delle attività, a preservare l'occupazione e a evitare ogni dramma sociale, non soltanto ai lavoratori diretti, ma all'economia dell'intero territorio già interessata dai processi di depauperamento industriale ed impoverimento».

 

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