La Corte dei Conti ha condannato cinque dipendenti del Comune di Locri a risarcire l’ente per un totale di circa 46mila euro come danno erariale rispetto al coinvolgimento degli stessi in un’inchiesta della Procura per assenteismo. Gli impiegati, tutti assolti nel giudizio penale perché il fatto non costituisce reato, sono anche stati condannati al pagamento delle spese di giudizio in favore dell’erario, che si quantificano in circa 3mila euro. Per loro la Procura regionale aveva chiesto una condanna ad un risarcimento di 66mila euro. I fatti contestati riguardano il periodo 2016-2017.

L’indagine è scattata quando i militari dell’Arma, nel corso di un blitz in municipio, hanno acquisito e passato al setaccio documenti e quanti più elementi utili per verificare la presenza dei dipendenti comunali e accertare eventuali irregolarità. Contro i dipendenti assenteisti e dopo una serie di denunce e provvedimenti disciplinari senza esito, l’allora sindaco Giovanni Calabrese, in maniera provocatoria, per attirare l’attenzione dei media pensò di invocare l’intercessione di Gesù Bambino, contro il comportamento di gran parte dei dipendenti dell’amministrazione comunale definiti “fannulloni” dell’amministrazione comunale, accusati di paralizzare l’attività del Comune.

Le indagini furono svolte in una prima fase dalla Guardia di Finanza e poi dai Carabinieri. Per altri quattro dipendenti i giudici contabili hanno invece disposto la liquidazione delle spese di giudizio a carico del Comune di Locri, per totale di circa 8mila euro.