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Erano stati rinviati a giudizio nel maggio del 2016 nell’ambito dell’inchiesta denominata Camice bianco, condotta dalla procura di Cosenza contro alcuni medici, infermieri, dirigenti e dipendenti dell'Asp accusati a vario titolo di truffa aggravata e continuata perpetrata ai danni della stessa azienda sanitaria per aver falsificato gli orari di entrata e di uscita dal lavoro attraverso una timbratura infedele del cartellino marcatempo. Adesso è arrivata la sentenza.
Il dispositivo del giudice
Il giudice monocratico Marco Bilotta ha emesso una raffica di condanne nei confronti di quasi tutti gli imputati: Mario Avellino (Un anno e sei mesi di reclusione), Angela Campolongo (un anno e due mesi), Carla Caputo (un anno e sei mesi), Anna Maria Conforti (un anno), Katja De Rose (un anno e sei mesi), Asclepiade Felicioli (nove mesi), Giulia Manna (un anno e sei mesi), Pasquale Morrone (un anno e sei mesi), Claudio Naccarato (nove mesi), Romeo Perri (un anno), Pia Pignataro (un anno), Eugenio Presta (nove mesi), Vincenzo Reda (nove mesi), Gisella Rizzuti (un anno e quattro mesi), Pieraldo Russo (otto mesi), Marina Sammarra (un anno e sei mesi), Ippolito Spagnuolo (un anno), Orlando Spizzirri (un anno), Anna Turano (un anno e due mesi), Giovanna Trimarchi (un anno e sei mesi), Francesca Zinno (un anno e due mesi).
Se la sentenza passa in giudicato scatteranno i licenziamenti
Inoltre il tribunale di Cosenza ha disposto la sospensione della pena e la non menzione, ma anche l’estinzione del rapporto di lavoro di tutti gli imputati condannati a decorrere dal passaggio in giudicato della sentenza. Assolti Maria Naccarato, Luigi Carelli e Bice Casazzone perché il fatto non costituisce reato, Alberto Bevilacqua ed Elvira Vigna perché il fatto non sussiste.