VIDEO | Un’azione più tempestiva forse avrebbe evitato al bimbo di soli due anni inutili sofferenze. Programmato l’intervento chirurgico per ridurre la frattura scomposta al braccio
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La segnalazione del personale medico dell’Annunziata alle competenti autorità, in merito al ricovero del piccolo Samuele, il nome è di fantasia, la sera del 25 gennaio con sintomi di presunti maltrattamenti, seguita dal tam tam mediatico anche nazionale che ne è scaturito, non è stata sufficiente per avviare nell’immediatezza una verifica approfondita sul contesto abitativo e familiare in cui era rimasto il fratellino più piccolo di Samuele, di soli due anni.
C’è voluta quasi una settimana per allontanarlo da una casa dove non si sarebbe dovuto trovare, ovvero quella del compagno della madre, un 22enne già noto alle forze dell’ordine, detenuto agli arresti domiciliari per altri procedimenti giudiziari. Un intervento più tempestivo forse avrebbe potuto evitare ulteriori sofferenze al bimbo, reduce già nel mese di dicembre da un ricovero all’ospedale di Paola per una frattura al braccio e adesso nuovamente in cura, questa volta nella chirurgia pediatrica di Cosenza, per una nuova frattura allo stesso braccio e per altri traumi diffusi e lesioni cutanee.
Le interlocuzioni con gli assistenti sociali
Gli assistenti sociali del settore welfare del comune tirrenico, dove i due fratellini vivono con la madre e la nonna, almeno sulla carta, il 28 gennaio, informa il sindaco Giovanni Politano, hanno avviato una interlocuzione con i carabinieri per valutare il da farsi: «Chiaramente, la presenza di una indagine in corso richiedeva un coordinamento con magistratura e forze dell’ordine, di una nostra eventuale azione, tanto più se tale azione dovesse svolgersi nella residenza di una persona detenuta. Questo per sottolineare come la situazione fosse assai complessa e non semplice da interpretare. Soltanto ieri sera (30 gennaio ndr) abbiamo ricevuto una convocazione ufficiale e con le forze dell’ordine il nostro personale si è recato nel luogo in cui il piccolo si trovava per ogni opportuno accertamento».
Comunità scossa
«La comunità certamente è scossa – ha aggiunto Politano – si respira rabbia e sgomento. Una reazione comprensibile. La città segue la vicenda con attenzione. Purtroppo in passato nessuna segnalazione di presunte violenze avevamo ricevuto. Adesso una nostra équipe completa anche di uno psicologo sta monitorando la situazione in maniera continuativa».
Intanto la coppia di fratellini è affidata alle cure dell’ospedale di Cosenza. A cura della direzione sanitaria e del coordinamento infermieristico del reparto di chirurgia pediatrica si è provveduto ad acquistare per loro alcuni pigiami, vestiti e giocattoli. Una raccolta in tal senso è stata attivata anche dall’Associazione Oncomed. Per la frattura scomposta riportata dal più piccolo dei due, i medici hanno optato per una ingessatura temporanea. Con ogni probabilità però domani mattina sarà sottoposto ad intervento chirurgico.
«Siamo innocenti»
La mamma e la nonna dei due fratellini, indagate per i reati di maltrattamenti e lesioni personali continuano a ribadire di non aver compiuto nei confronti dei piccoli alcun atto di violenza e di non essere a conoscenza di quali siano le circostanze che hanno provocato i traumi certificati dai sanitari.