VIDEO | Nel paese del Vibonese da dove erano partiti i fratelli scomparsi in Sardegna una veglia di preghiera e la rabbia dei cugini tornati dall'isola: «Là c'è omertà»
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Una veglia di preghiera in chiesa e, alla fine, sulla sagrato, il raduno per il volo di palloncini disposti per formare un rosario. Cosi San Gregorio D'Ippona ieri sera ha voluto stringersi intorno alla famiglia di Davide e Massimiliano Mirabello, i due fratelli probabilmente vittime di lupara bianca a Dolianova, in Sardegna.
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Da 13 giorni non si hanno più loro notizie e i carabinieri, che stanno indagando per duplice omicidio - due allevatori con i quali i Mirabello avevano da tempo dei dissidi - eppure il paese del Vibonese da dove i fratelli erano partiti ha risposto in massa all'appello all'insegna della speranza lanciato dal parroco don Giuseppe Gagliano.
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Presenti anche diversi cugini dei Mirabello, reduci dal viaggio fatto in Sardegna per seguire da vicino le ricerche e stare accanto, offrire conforto, a Eleonora, Adelaide e Caterina, le sorelle dei braçcianti scomparsi che vivono a Roma e in questi giorni hanno raggiunto il paese in provincia di Cagliari teatro della sparizione.
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Rabbia ha espresso uno di loro, Antonio Virdò, che ha raccontato di una certa ostilità riscontrata nell'ambiente. «In tanti hanno certamente visto - ha dichiarato a margine della veglia di stasera - ma nessuno sta collaborando né per l'indagine, né per le ricerche».