Rocciatori ancora al lavoro, così come i tecnici del gas. Si procede con cautela ad Amantea dopo la frana che la scorsa settimana ha portato al crollo di un costone nel centro storico evitando solo per miracolo una tragedia.

Domani i rocciatori dovrebbero consegnare la seconda relazione all’amministrazione comunale, quella che servirà per procedere con la messa in sicurezza e all’interno della quale verranno segnalate le rocce instabili da ridurre in polvere per evitare altri futuri movimenti che rendano precaria l’area.

Una variabile importante sarà quella atmosferica, le forti piogge, oltre ad essere una delle cause dello smottamento, hanno rallentato i rilievi tecnici. Ci sono, ad esempio, ancora zone, come quelle a nord del centro storico, senza gas. Rimangono in albergo circa trenta persone, difficile calcolare quando potranno rientrare nelle loro case.

E c’è chi teme che questa calamità possa diventare un peso sul futuro del centro storico, un centro storico di rara bellezza che stava conoscendo una nuova primavera. Ecco perché a breve si terrà un incontro con l’associazione Vivi il Centro e la triade commissariale che guida Amantea.

Annunziato Lindia ci spiega che verrà chiesto di guardare al futuro, a partire dalla liberazione della strada, l’unica che taglia il centro storico e che sprofondi anche la strada di sotto». Questo nell’ottica non solo di evitare l’isolamento ma anche di permettere quel processo di vivificazione che si stava già mettendo in moto grazie al lento ripopolamento dell’area più antica, l’acquisto di case, la nascita di Bb ma anche una maggiore attenzione architettonica nelle ristrutturazioni all’armonia totale delle abitazioni. Un percorso che merita di continuare.