La Fp-Cgil torna all'attacco e parla di un tentativo di nascondere la verità: «Il silenzio è il miglior alleato del Covid: tacendo i dati si rischia di ridurre la percezione della sua reale pericolosità»
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Continua il balletto dei numeri attorno al focolaio di contagio sviluppatosi nel Capt di Mormanno, presumibilmente originato dalla positività di un medico della struttura nei primi giorni di novembre. Dopo le precisazioni del direttore sanitario, Marilena Morano, che ridimensionava i numeri diffusi dal sindacato ritorna sulla vicenda il segertario comprensoriale della Funzione Pubblica Cgil, Vincenzo Casciaro, il quale ribadisce che «non ci appare ancora chiaro il motivo per cui si continua ad essere reticenti rispetto alla gravità dei casi di contagio da covid19, che si sono moltiplicati all’interno del presidio ospedaliero di Mormanno». Dalle notizie in possesso della struttura sindacale di Castrovillari infatti il numero dei contagi sarebbe «di tutt’altro tenore» rispetto alle notizie diffuse dalla struttura. I pazienti «transitati al Capt di Mormanno, risultati positivi, sono almeno 9, tra i quali una persona che oggi risulta intubata all’Annunziata di Cosenza» (L'uomo in questione è morto oggi, ndr).
Il balletto dei numeri
A Mormanno era stato ricoverato anche un paziente poi «deceduto per Covid a Cosenza tra il 13 e il 14 novembre scorsi» aggiunge Casciaro. A questi contagi si aggiungono tre operatori sanitari e una dipendente dell’impresa di pulizie. Per la Cgil sono «numeri agghiaccianti, che rendono ancora più urgente la necessità di fare assoluta chiarezza» mentre si assiste ad un «assurdo balletto, tra i tentativi di ridimensionamento dei già gravi numeri, e le parziali conferme postume dei casi, emersi solo a seguito delle denunce della Fp Cgil». Ma il sindacato resta in «attesa di risposte» in merito alla segnalazione inoltrata l’11 novembre scorso al commissario straordinaria dell’Asp, Cinzia Bettelini, e al Sindaco di Mormanno, Giuseppe Regina, «relativa all’esposizione al contagio subita da operatori e ricoverati della struttura ospedaliera, a seguito dell’accertata positività al covid riscontrata su un operatore medico» in servizio nella struttura.
Comportamenti superficiali e inadeguati
«Il silenzio, purtroppo, è il miglior alleato del covid: tacere i dati sulla diffusione, rischia di ridurne la percezione della reale pericolosità e della portata, che in una comunità piccola come Mormanno ha raggiunto numeri impressionanti» afferma la nota della segreteria comprensoriale della Cgil. Per Casciaro è in atto un «tentativo di nascondere la verità sul numero effettivo dei contagi, anche se a più riprese abbiamo sollecitato di conoscere quali provvedimenti venivano adottati nell’immediato per cercare di limitare le possibilità di contagio stesso». Per questo l'azione del sindacato vuole «accendere un faro» su quanto successo al Capt di Mormanno, «dove sono stati messi a rischio, per comportamenti omissivi, superficiali e inadeguati, gli operatori della stessa struttura». Mentre si vuole far luce sull'intera vicenda si sottolinea il ruolo della Funzione Pubblica Cgil alla quale si è «tentato in tutti i modi di sopprimere la voce libera e indipendente del nostro sindacato e della nostra Rsu, e dove arroganza, presunzione e mancanza di confronto sono stati la causa principale di tanto malessere».