Marijuana e cocaina. Era questo il "core business" dell'associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti disarticolata lo scorso aprile dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. I sostituti procuratori Veronica Calcagno e Debora Rizzo - sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e il procuratore caop Nicola Gratteri, hanno chiuso le indagini a carico di 29 persone, tutte a vario titolo accusate di spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi clandestine, danneggiamento, con l’aggravante di aver indotto minorenni a commettere i reati.

Il gruppo soveratese

In particolare, la droga veniva custodita a Guardavalle in uno stabile nella disponibilità di Davide Andreacchio ma utilizzato da Francesco Cosentino, Gianluca Menniti e Marco Ussia e rivenduta grazie alla sotto articolazione del "gruppo" soveratese diretto da Raffaele Campagna che avrebbe curaro l'approvvigionamento dello stupefacente.

Gli indagati

Davide Andreacchio, 1993, Soverato;

Sebastiano Azzolino, 1982, Catanzaro;

Raffale Campagna, 1991, Svizzera;

Salvatore Campagna, 2002, Serra San Bruno;

Rocco Colobriale, 1988, Soverato;

Francesco Cosentino, 1995, Soverato;

Shara Cuoci, 1987, Soverato;

Angelo Gagliardi, 1995, Soverato;

Cosimo Gagliardi, 1960, Guardavalle;

Raffaella Gagliardi, 1982, Catanzaro;

Domenico Geracitano, 2001, Soverato;

Mattia Guido, 1993, Lamezia Terme;

Antony Lo Piccolo, 1987, Usa;

Giulio Lo Piccolo, 1985, Usa;

Alessandro Martello, 1991, Soverato;

Marco Maugeri, 1986, Acireale;

Gianluca Menniti, 1999, Soverato;

Salvo Gregorio Mirarchi, 1991, Soverato;

Saverio Mirarchi, 1986, Chiaravalle;

Luigi Origlia, 1988, Soverato;

Giuseppe Ranieri, 1989, Catanzaro;

Marco Rei, 1989, Serra San Bruno;

Giuseppe Riitano, 1995, Soverato;

Fabio Romeo, 1984, Catanzaro;

Giuseppe Francesco Russo, 1990, Soverato;

Marco Ussia, 1999, Soverato;

 Marco Vitale, 1998, Soverato;

Nicola Voci, 1991, Catanzaro;

Vincenzo Voci, 1994, Catanzaro.

L'indagine

L’indagine condotta dai carabinieri della Compagnia d Soverato a partire dal 2019, ha consentito di individuare una specifica organizzazione malavitosa dedita alla gestione dell’attività di spaccio di cocaina e marijuana nell’area del basso Ionio-catanzarese, con proiezioni nella limitrofa provincia di Reggio Calabria. Ricostruiti anche i collegamenti di alcuni degli indagati con i vertici della cosca di ‘ndrangheta “Gallace”, attiva in provincia di Catanzaro, con proiezioni nel Lazio, in Toscana e in Lombardia, funzionali al rafforzamento della capacità operativa del sodalizio.

I corrieri minorenni

Il ruolo di “corriere” veniva spesso affidato a insospettabili minorenni che avevano il compito di trasportare lo stupefacente nel soveratese per distribuirlo ai pusher attivi nelle locali piazze di spaccio. Le investigazioni hanno consentito inoltre di censire numerose transazioni economiche, operate utilizzando sistemi di pagamento elettronico, oltre che per eludere le investigazioni, anche per sopperire alle restrizioni di movimento dettate dall’emergenza epidemiologica.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Vittorio Ranieri, Vincenzo Cicino, Francesco Maida, Nicola Tavano, Salvatore Staiano, Giuseppe Vetrano, Giovanni Merante.