Un silenzio assordante ha accompagnato ieri sera la fiaccolata in memoria di Giuseppe Parretta, il 18enne crotonese ucciso il 13 gennaio scorso all'interno della sede dell'associazione Libere Donne, presieduta dalla madre Katia Villirillo, presente insieme ai famigliari e alla fidanzata alla tragica circostanza. Un centinaio di persone hanno voluto rendere omaggio a quel figlio di tutte le madri crotonesi, in un cammino che si sviluppato dal tribunale fino alla Basilica Cattedrale.

Assenti le istituzioni

Chiedono giustizia affinchè non ci sia più un caso come quello di Giuseppe in una città già martoriata di suo, e che vuole cambiare il futuro per i suoi giovani. Alla fiaccolata, però, si è registrata anche l'assenza delle istituzioni e gran parte del mondo associazionistico; presenti il consigliere comunale Ilario Sorgiovanni e il Presidente della Commissione speciale contro la 'ndrangheta Arturo Bova.

In merito alla partecipazione, il consigliere regionale ha dichiarato: «Mi aspettavo qualcosa di più, pensavo fossero maggiormente presenti le associazioni antimafia. Crotone è una città dalle grandissime qualità, ma come in molti posti della Calabria ha una presenza malavitosa, ha delle presenze qualificate, ma veicoliamo un altro messaggio: questa è la prima terra di mafia, ma è anche la prima terra di antimafia. Però, quando siamo in strada a sfilare, dovremmo essere di più, dovremmo essere più compatti; avrei voluto vedere qualche fascia in più (riferendosi ai rappresentanti istituzionali n.d.r.), avrei voluto vedere le associazioni. Non è vero quello che qualcuno dice in merito a queste situazioni, che sono solo delle passerelle: non sono delle passerelle, sono cose importantissime».

 

Tanta la commozione all'arrivo in piazza Duomo, durante la proiezione di un video che ritraeva vari momenti spensierati di Giuseppe Parretta, insieme alla famiglia o agli amici, le foto da bambino o i momenti in cui amava ballare. In questo momento si sta tenendo la prima udienza del processo in Corte d'Assise a Catanzaro; presente anche una delegazione crotonese, guidata dalla madre Katia.

 

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