Omicidio Parretta a Crotone, la madre: «Voglio giustizia non vendetta» -VIDEO

In Corte d’Assise a Catanzaro oggi l’apertura del processo per la morte del 18enne ucciso lo scorso gennaio

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di Redazione
5 luglio 2018
12:26

«Mi aspetto giustizia e non vendetta». Lo ha detto Katia Villirillo, la madre di Giuseppe Parretta, il 18enne ucciso lo scorso 13 gennaio a Crotone in una lite per motivi di vicinato, parlando con i giornalisti davanti la Corte d'assise di Catanzaro, dove oggi è prevista l'apertura del processo sulla morte del giovane. Il processo vede come imputato il 56enne Salvatore Gerace, ex sorvegliato speciale, che avrebbe ucciso a colpi di pistola Parretta nella sede dell'associazione "Libere Donne" di Crotone mentre il 18enne si trovava in compagnia della madre e della fidanzata.

 


«Mi aspetto - ha detto Katia Villirillo - giustizia e non vendetta, mi aspetto regole di vita che valgano non solo per Gerace ma per tutti gli altri, mi aspetto umanità e una giustizia che si metta a fianco delle famiglie che subiscono un dolore così grande. Dico questo - ha aggiunto la madre di Parretta - non perchè si tratta di Giuseppe, ma perchè si è trattato di un omicidio gratuito, inflitto senza alcun motivo alla famiglia, alla fidanzata, agli amici, a tante persone che piangono e soffrono. Come Giuseppe non ha avuto sconti, non debba averne nemmeno chi l'ha ucciso, e che a mio avviso deve scontare la sua pena com'è giusto che sia. A essere sincera - ha concluso Katia Villirillo - mi aspetto una condanna importante al carcere perché solo così si può parlare di rieducazione: lo Stato deve dare un segnale di sicurezza ai suoi cittadini». Ad accompagnare Katia Villirillo alla Corte d'assise di Catanzaro ci sono anche una ventina di familiari e amici di Giuseppe Parretta provenienti da Crotone.

 

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