Da Tortora ad Amantea, le spiagge sono stracolme di turisti. In molti trascorreranno l'intera giornata al mare, ma dovranno fare i conti con le restrizioni anti pandemia, senza però rinunciare al divertimento. Menù della tradizione e credenze popolari, la magia dell'Arcomagno e la frenesia dei grandi centri
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Altro che disastro economico, altro che strade deserte e negozi vuoti. La costa tirrenica cosentina dell'era Covid ricorda tanto quella degli anni passati; c'è gente praticamente ovunque e anche andare a compare il pane diventa impresa. I clienti fanno la fila anche fuori, sotto il sole, e per mangiare una pizza bisogna prenotare il giorno prima, sempre facendo affidamento alla buona sorte. D'altronde i numeri ufficiali sciorinati dall'assessore regionale al Turismo Fausto Orsomarso confermano l'alto numero di presenze: a luglio hanno fatto registrare finanche un aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, complice anche la scelta di molti italiani di trascorrere le vacanze entro i confini nazionali. E agosto come sta andando? Oltre ogni più rosea aspettativa. Il culmine di presenze turistiche si registra, ovviamente nella settimana di Ferragosto, periodo privilegiato per le ferie, ma qui, dove si incontrano buon cibo, fede e tradizione, il 15 agosto è un rito, tra menù di pesce, pic nic in spiaggia e un tuffo in mare tra acque cristalline e paesaggi mozzafiato.
Tra credenze e tradizioni
Una delle mete turistiche più ambite della Calabria è Praia a Mare, che il mese di agosto arriva a toccare anche le 200mila presenze, con i suoi lunghi chilometri di costa di sabbia e ciottoli, l'isola Dino, il vialone alberato e il Santuario della Madonna della Grotta, una insenatura naturale ricca di storia e tradizione che conserva la statua della Vergine Maria, patrona della cittadina. Qui ogni anno, a Ferragosto, arrivano da molte parti della Calabria per la processione in mare con le barche che, al grido di «Evviva Maria», costeggiano la riva e al passaggio della statua in ogni lido si assiste allo scoppio dei fuochi d'artificio. Uno spettacolo unico che dura lunghi minuti e culmina con un applauso che rimbomba in ogni angolo del paese. Alla cerimonia partecipano migliaia decine di migliaia di turisti e per alcune ore le strade diventano impraticabili. Quest'anno, a causa della pandemia, la processione non si farà e ovunque si legge il malcontento dei fedeli, ma il calendario estivo prevede comunque i festeggiamenti religiosi in onore della protettrice di Praia a Mare. Anche oggi sulle case dei praiesi e dei suoi turisti c'è l'immagine della Vergine, a ricordare che fede e tradizione non si possono cancellare, qualunque cosa accada.
Il menu ferragostano
Per capire cosa mangiano i praiesi in un giorno così speciale, siamo stati al lido Florida, uno scorcio di Calabria da cui si vede, in lontananza, l'imponente isola Dino, purtroppo ancora inaccessibile al pubblico. Ci accoglie il proprietario, Biagio Praino, imprenditore balneare di lungo corso, che per i suoi clienti, per lo più campani, ha pensato a un menu davvero speciale. Quest'anno, a causa delle restrizioni anticovid, saranno servite non più di 20 persone, ma rigorosamente con prodotti freschi e preparati al momento. «Cominciamo con un aperitivo, ovviamente a base di pesce, che abbiamo chiamato con i nome delle ragazze che lavorano al bar». Un modo per dire che qui, nella catena imprenditoriale, ogni anello di congiunzione è importante. «Poi serviremo ravioli con la cernia e il classico risotto alla pescatora. Come secondo, pesce spada alla piastra con rucola e scaglie di parmigiano, il tutto innaffiato con vino bianco Cirò, rigorosamente calabrese». Ed infine una nota di dolcezza: «Il dolce sarà un buon tiramisù, preparato personalmente dalla nostra cuoca».
L'Arcomagno
Il nostro viaggio alla scoperta del Ferragosto tirrenico, continua alla volta di San Nicola Arcella. La cittadina guidata dalla sindaca Barbara Mele è maggiormente nota per l'Arcomagno, una spiaggia talmente bella e particolare che Daniel Craig, l'ultimo dei 007, avrebbe dovuto girarci alcune scene del nuovo film "Bond 25". Poi il maltempo ha mandato tutto all'aria. E per quanto spettacolare, questo posto è in teoria inaccessibile, perché da tempo il ripido sentiero che dà accesso alla spiaggia è pericolante e per questo raggiunto da divieti e restrizioni. Ma i turisti sembrano non accorgersi del pericolo e sfidano la sorte pur di portare a casa un selfie scattato in uno dei posti più belli del mondo.
Scalea
Subito dopo San Nicola Arcella, c'è la meta estiva calabrese per eccellenza: Scalea. Dal belvedere che conduce nella zona Petrosa, i turisti sulla spiaggia si vedono come puntini colorati. E' uno spettacolo per gli occhi e un toccasana per la mente, che ridona speranza e allontana i pensieri negativi in un periodo intriso di incertezze e notizie poco piacevoli. La Calabria, nonostante tutto, ce la farà. Passano tre quarti d'ora prima di riuscire a percorrere i 7 chilometri che portano nella vicina Santa Maria del Cedro, ma prima attirano la nostra attenzione i turisti che fanno il bagno nei due fiumi che segnano il confine della vecchia regione Laos, il fiume Lao, appunto, e l'Abatemarco. Agli argini sono piantati gli ombrelloni, che più tardi diventeranno il rifugio di coloro che hanno scelto di fare un pic nic all'aria aperta.
Santa Maria del Cedro
All'ingresso del paese l'attenzione viene attirata da un gigantesca ruota panoramica, montata in un piazzale adiacente al lungomare. Traffico congestionato, lidi pieni e il mare calmo, fanno da cornice a un'estate che sembrava spacciata e che invece sta regalando grandi soddisfazioni a turisti e commercianti. Il paese guidato da Ugo Vetere registra un piccolo focolaio di contagi, ma la situazione è sotto controlli e i casi restano fermi a tre.
Diamante
A Diamante, città già controllata dall'Esercito, si vive un Ferragosto molto particolare. E' notizia di ieri che due turisti sono risultati positivi al coronavirus e ora si trovano in isolamento domiciliare. Si attende l'esito di un terzo tampone e in fila ci sono altri quattro soggetti che attendono di sottoporsi al test nasofaringeo. In una occasione pubblica ieri il sindaco Magorno ha detto: «Non c'è nulla di cui aver paura, dobbiamo imparare a convivere con il Covdi, ma domani andrò personalmente in giro con il metro a garantire il distanziamento sociale». Impresa piuttosto ardua, dal momento che anche la città dei murales è stracolma di turisti.
Turisti ovunque
Andando verso sud, troviamo città come Belvedere Marittimo, Sangineto, Cetraro, Acquappesa, Paola e sulle spiagge di ognuna di queste è impossibile trovare un piccolo spazio per piantare un ombrellone. Come ci aveva assicurato il titolare del lido Sara una settimana fa, la stagione estiva sta andando alla grande. Ed è così in ogni angolo di costa, da Tortora ad Amantea.
San Lucido riparte
La città di San Lucido è balzata agli onori di cronaca durante il lockdown. Qui i casi di contagio hanno superato i 50 e alcuni di questi si sono trasformati in tragedia. Uscire dal tunnel e ricostruire un'immagine turistica di questi luoghi è stato difficile, ma non impossibile, questo grazie soprattutto all'impegno dei commercianti e della locale Pro Loco, che hanno cercato di sopperire all'assenza dell'amministrazione comunale, decaduta dopo le dimissioni del giovane vicesindaco appena prima dell'inizio dell'emergenza sanitaria. Oggi San Lucido sembra tornata ai vecchi albori di un tempo e il ricordo dei giorni bui e dolorosi è scalzato dall'inaspettato numeri di vacanzieri. Perché ripartire è un dovere, prima di tutto nei confronti di chi oggi non c'è più.