Alcuni esercizi commerciali avevano sollevato le saracinesche basandosi sulle decisioni assunte dalla Regione, ma il Comune ha risposto con un provvedimento di segno opposto. A farne le spese esercenti e clienti in balia del caos
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
L'ordinanza emanata nella serata di ieri dalla presidente della Regione, Jole Santelli, che nei fatti ha autorizzato la riapertura delle attività commerciali e gli spostamenti anche fuori dai confini del territorio comunale (per svolgere attività sportiva), sta creando non poca confusione in quei Comuni dove, invece, sono state adottate ordinanze di segno opposto, anche con il preciso obiettivo di disinnescare il provvedimento regionale.
LEGGI ANCHE: In Calabria scoppia il caos per la Fase 2 della Santelli e il Governo la diffida: «Annullate»
Alcune attività commerciali di Catanzaro questa mattina hanno infatti riaperto i propri locali, soprattutto quelli dotati di tavoli all'aperto, circostanza esplicitamente pervista nell’ordinanza Santelli.
Situazioni che hanno richiesto l'intervento immediato della polizia municipale. I controlli sono stati effettuati a tappeto per costringere gli esercenti che avevano sollevato le saracinesche e allestito i posti a sedere all’aperto, a chiudere di nuovo in base alla contro-ordinanza adottata dal sindaco, Sergio Abramo. Per il momento non sono state elevate sanzioni, ma tutti hanno dovuto interrompere l’attività e tornare, loro malgrado, a casa.
«Dopo quasi due mesi di chiusura non possiamo scoprire di essere aperti in piena notte e senza alcun preavviso», ha detto all'Agi il titolare di un bar del Catanzarese. Anche gli esercenti più convinti della necessità di riaprire hanno espresso dubbi: «Aspettiamo le prossime ore per valutare l’opportunità di avviare la nostra attività», ha spiegato un altro responsabile di uno dei bar più noti del capoluogo calabrese.
In molti hanno criticato la tempestività dell’ordinanza regionale, ma anche il cambio di rotta maturato in poche ore dalla presidente Santelli: «Siamo passati dal tutto chiuso, anche per i calabresi che ancora si trovano fuori regione, al torniamo alla normalità senza alcun preavviso, è evidente – scrivono molti titolari di attività commerciali sui profili social – che siamo davanti ad una bega politica che non favorisce nessuno».
LEGGI ANCHE: Coronavirus, la rivolta dei sindaci contro la “Fase 2” di Santelli: «Non riapriamo niente»