Cosenza - I Carabinieri della di Rende, in collaborazione con la Compagnia di Cosenza e di San Marco Argentano, hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e di sequestro preventivo per equivalente, emessa dal Gip del Tribunale di Cosenza, nell'ambito dell'operazione "Fentanil". Le indagini hanno fatto luce su un'attivita' di spaccio "non convenzionale", prescrizione abusiva di farmaci psicotropi ad opera dei medici di base e truffa aggravata a danno del Servizio Sanitario Nazionale, che ha ad oggetto farmaci psicotropi contenenti oppiacei. Le indagini hanno portato all'arresto di Stefano Natalizio, 53 anni, gia' sorvegliato speciale, e di F.T., 38 anni, posti ai domiciliari. Per otto persone e' stato disposto l'obbligo di firma e per 6 medici di base e' stato disposto un sequestro preventivo per equivalente.



I farmaci, che sono indicati nel trattamento del dolore cronico da cancro, venivano spacciati come sostitutivi delle sostanze stupefacenti. L'attivita' investigativa ha preso le mosse da un episodio che ha visto inconsapevole vittima un bambino di 2 anni. Il 29 giugno del 2013 il piccolo e' giunto in gravi condizioni in ospedale, accompagnato dall'elisoccorso dell'ospedale di Cosenza. I  genitori hanno riferito ai sanitari ed ai militari della Stazione carabinieri di Bisignano che il bambino aveva accidentalmente ingerito dei farmaci antidolorifici presenti in casa ed aveva perso i sensi. Presso l'abitazione dei genitori i carabinieri hanno rinvenuto poi diverse dosi di un farmaco avente composizione simile alla morfina. Il padre del bimbo, in preda ai sensi di colpa per le gravi condizioni del figlio, ha poi dichiarato di fare uso da tempo del farmaco in considerazione degli effetti fortemente allucinogeni, paragonabili agli oppiacei, che il medicinale provocava. Sono stati attivati servizi di intercettazione, di osservazione e pedinamento, da cui e' emerso un vero e proprio traffico di farmaci a base di Fentanil, sostanza che produce effetti droganti del tutto sovrapponibili a quelli delle sostanze  stupefacenti a base di morfina. Questi medicinali sarebbero stati illegittimamente prescritti a pazienti che non presentavano affatto le patologie per le quali il servizio sanitario nazionale li pone a disposizione dei cittadini.

 

Lo smercio dei farmaci sarebbe stato attuato attraverso l'illecita prescrizione da parte di medici compiacenti, i quali redigevano, su istigazione dei beneficiari, certificazioni false attestanti condizioni patologiche non veritiere. I farmaci venivano poi assunti da tossicodipendenti o rivenduti a terzi. I farmaci psicotropi che i medici hanno prescritto agli spacciatori e tossicodipendenti sono interamente a carico del servizio sanitario nazionale, a causa delle esenzioni cui hanno diritto gli acquirenti. Non e' quindi previsto neanche il pagamento del ticket. Uno degli arrestati, Stefano Natalizio, sarebbe anche responsabile di estorsione, avendo costretto un medico di Bisignano, che non rientra tra quelli indagati, a fare una prescrizione abusiva di farmaci psicotropi. Natalizio si sarebbe recato nello studio del medico costringendolo a redigere a suo favore una prescrizione medica non dovuta, grazie alla quale si e' poi procurato farmaci stupefacenti. Al medico l'uomo avrebbe detto di avere una pistola sotto i vestiti e che gli avrebbe "spaccato la testa a martellate", terrorizzando gli altri pazienti presenti nello studio.