Sono state ammesse in qualità di parti civili nel processo che si è aperto questa mattina e scaturito dall'inchiesta denominata Farmabusiness il ministero dell'Interno, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Comune di Catanzaro. Quest'ultima ammessa solo per i reati consumati nel territorio comunale a seguito dell'eccezione sollevata dall'avvocato Enzo Ioppoli. Il legale difensore di uno degli indagati eccellenti, Domenico Tallini, aveva infatti sollevato l'eccezione sulla impossibilità per il Comune di costituirsi parte civile contro tutti i reati commessi dal momento che la maggior parte si sono consumati nel territorio crotonese. 

L'inchiesta

L'inchiesta che ha coinvolto anche l'ex presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, ruota attorno agli interessi che gli esponenti della cosca Grande Aracri avrebbero avuto nel settore farmaceutico attraverso la costituzione di un consorzio Farmaeko che avrebbero consentito il reimpiego dei proventi illeciti.

Gli interessi della cosca

Gli elementi raccolti dagli investigatori avevano permesso di definire i nuovi assetti della cosca Grande Aracri dopo le operazioni che ne hanno colpito i principali esponenti e lo stesso capo Nicolino Grande Aracri; documentare la realizzazione e l’operativa da parte degli indagati, attraverso la preliminare intestazione fittizia di beni e utilità, di una rilevante progettualità imprenditoriale tesa al reimpiego dei proventi illeciti della citata cosca, attraverso la costituzione di una società, con base a Catanzaro, finalizzata alla distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali mediante una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie.