Un appello per evitare l’archiviazione e cercare di restituire verità e giustizia alla memoria di un’intera famiglia. È quello che arriva dall’associazione “Basta vittime sulla strada statale 106”, rivoltasi al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, Luciano d'Emmanuele, e per conoscenza al Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, al Ministro della Giustizia ed a S.E. Mons. Gerardo Antonazzo, Vescovo della Diocesi di Sora Cassino Aquino Pontecorvo.

 

Nell’appello si chiede, appunto, di evitare l’archiviazione del procedimento che riguarda Daria Olivo, Pier Emilio e Stanislao Acri, la giovane famiglia di Corigliano Rossano, rimasta vittima di un sinistro stradale complesso il 15 luglio 2018 sostenendo, appunto, che è «doveroso aprire una riflessione circa la necessità di definire, all’interno di un giusto processo, ogni analisi in grado di ricostruire tutto ciò che è accaduto nell’ambito dell’incidente stradale avvenuto».

 

L’appello – si legge – «non è animato da alcun sentimento giustizialista» ma, anzi, chiede di affrontare il caso «dall'analisi dei fatti, alla lettura dei danni fotograficamente rappresentati, alla ricostruzione della dinamica, all’ascolto attento dei testimoni, ecc.», al fine di ottenere verità e giustizia e, quindi, per «onorare degnamente la memoria di un bambino di neanche 6 mesi, della sua mamma e del suo papà, entrambi di 35 anni». 

 

I firmatari dell’appello, infine, si dicono certi che l’appello «sarà accolto con buon senso e confidiamo che sul caso sia fatta piena luce in modo che sia garantita a tutti, sia all’accusa che alla difesa, verità e giustizia».

 

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