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Vibo Valentia - Era il settembre del 2011. Una domenica pomeriggio. Quando i sicari a volto coperto arrivavano di gran carriera nel distributore di benzina gestito da Fortunato Patania. Sul boss di Stefanaconi scatenarono una vera e propria pioggia di fuoco che non avrebbe dato scampo all'uomo di riferimento dei Mancuso in quell'area, dando origine ad una cruenta faida tra gli stessi Patania e i Piscopisani che nell'arco di dieci mesi avrebbe provocato cinque omicidi e sei tentati omicidi.
Ebbene, all'alba di oggi, su quella lunga sequela di delitti è stata ulteriormente fatta luce. Su disposizione del Gip di Catanzaro sono state emesse cinque misure di custodia cautelare. In manette, tra gli altri, Raffaele Moscato, Rosario Battaglia e Rosario Fiorillo. Gli investigatori li avrebbero individuati tra i possibili responsabili della morte di Patania. Gli arresti sono in corso tra Vibo Valentia, Milano e Bologna. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di omicidio, porto abusivo d'armi, favoreggiamento e rapina. Reati tutti aggravati dal metodo mafioso.
Tra le persone uccise nel corso della faida, anche Davide Fortuna, considerato elemento di vertice dei Piscopisani. L'uomo venne freddato in spiaggia in un agguato a Vibo Marina nel luglio del 2012. Ad ammazzarlo, secondo gli investigatori, furono i killer assoldati dall'Est proprio dalla cosca Patania. I dettagli dell'operazione in una conferenza stampa che si terrà alle 11.30 in questura a Vibo e alla quale parteciperanno anche i vertici della Dda di Catanzaro.
Tonino Fortuna