VIDEO | La notizia dell'attivazione del nuovo corso di laurea ha provocato una pioggia di polemiche e i cittadini puntano il dito contro gli amministratori: «Dormono e poi si ribellano solo quando ci hanno già derubati»
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«Ringraziamo la politica calabrese che ha rubato ancora qualcosa a Catanzaro». Sembra unanime il giudizio dei catanzaresi all'indomani dell'ufficializzazione dell'attivazione del corso di laurea in Medicina e Chirurgia all'Unical.
La polemica pre-elettorale
L'istituzione della facoltà - che in molti nella città capoluogo considerano doppione della più rodata già presente all'Umg - era già finita al centro di una feroce polemica nei giorni precedenti alle elezioni politiche, poi sopita fino a ieri quando il rettore dell'Università della Calabria ha reso noto il parere favorevole del comitato regionale di coordinamento delle università calabresi.
Nuovi corsi di laurea
Via libera, dunque, a quattro nuovi corsi di laurea, tra questi anche Medicina e Chirurgia che a differenza del precedente, interateneo con Catanzaro, si svolgerà interamente all'Unical con tirocini all'ospedale Annunziata di Cosenza. La novità però non entusiasma, anzi continua a far storcere il naso e i cittadini non lesinano critiche: «Tanto di Catanzaro non si interessa mai nessuno, non abbiamo politici all'altezza e capaci di difendere Catanzaro».
Colpa della politica
«È colpa della politica catanzarese che ha consentito che ci derubassero della facoltà di Medicina - conferma un altro cittadino - perchè sicuramente questo comporterà la riduzione del numero di iscritti a Catanzaro e, di conseguenze, anche la città ne subirà gli effetti negativi. Ma perché la politica catanzarese non chiede altre facoltà dal momento che Cosenza ha ottenuto parte della facoltà di Medicina? Io credo che sia giusto che Catanzaro adesso chieda altre facoltà come Ingegneria o Architettura. Ma tanto la politica catanzarese dorme e si ribellano solo alla fine, quando già ci hanno derubato».
Più lungimiranza
«Ci preoccupiamo di molte cose a Catanzaro - aggiunge un altro - ma non delle cose essenziali». Ed è pensiero comune: «Purtroppo la situazione è critica da tutti i punti di vista. Paghiamo lo scotto di un susseguirsi di amministrazioni che negli ultimi trent'anni non hanno saputo gestire il territorio e continuano a non gestirla in maniera degna di un capoluogo di regione. Credo che ci voglia più lungimiranza». Ma c'è anche chi non sembra preoccuparsi per quel che in molti giudicano l'ennesimo scippo ai danni del capoluogo: «Per me è indifferente - spiega un cittadino -. Se ci sono altre facoltà non importa, importante è far funzionare quella di Catanzaro».