Il collaboratore di giustizia Francesco Galdi racconta l’inconfessabile segreto di un professionista: nel suo studio un titolo fasullo ottenuto grazie ad alcuni latitanti napoletani
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Una confessione choc quella del pentito Francesco Galdi che durante il suo lungo racconto tira fuori un segreto “nascosto” su un noto medico cosentino: la sua laurea, quella appesa dietro la scrivania del suo studio, è falsa. Proprio così, falsa. C’è posto anche per un sedicente professionista cosentino, dunque, nelle confessioni di Galdi, alias “il dottore”, lui sì laureato in economia e commercio, ma che in una precedente vita aveva scelto di mettere la sua intelligenza a disposizione del malaffare, specializzandosi in truffe e narcotraffico.
Durante la sua militanza criminale, però, il suo cammino si sarebbe incrociato con quello del finto dottore. «Questo medico, anzi pseudo medico, esercita da più di trent’anni – spiegava il pentito al magistrati pochi anni fa – ma non aveva la laurea. In passato, questa vicenda venne fuori perché la Procura si mise a indagare su di lui. Nello stesso periodo, si scoprì che era finito anche sotto usura».
Fatto sta che, a sentire Galdi, un bel giorno il sedicente medico l’avrebbe contattato per chiedergli un favore di vitale importanza: «Voleva vedere cosa si poteva fare per questa laurea, eventualmente a livello telematico, cercare di forzare qualcosa a livello di banca dati. Io non riuscii a fare questa operazione, ma ho saputo poi che tramite dei latitanti napoletani che erano ospiti a Santa Maria del Cedro, riuscirono ad arrivare all’Università di Napoli». Continua a leggere su CosenzaChannel