Il senatore Rapani, il deputato Furgiuele e i consiglieri regionali Straface, Graziano e De Francesco chiedono all'amministrazione comunale di esprimersi sulla concessione di un immobile. La risposta del primo cittadino: «Basta iniziative mediatiche e più impegno nelle sedi istituzionali»
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Cresce la tensione sulla riapertura dell'ex tribunale di Rossano o istituzione di un nuovo presidio nella Sibatitide: la città si mobilità. L’azione parlamentare del senatore Ernesto Rapani unitamente alla rappresentanza territoriale e alla convergenza del Ministro Nordio lasciano ben sperare e serve a ripristinare quel senso di fiducia nel territorio ormai smarrito. A rafforzare il sentimento di indignazione è stata la notizia dell’ampliamento del tribunale di Castrovillari che prevede un investimento di circa 15 milioni di euro.
E qui s’innesca la famosa “bugia di Stato” denunciata al tempo presso la procura di Salerno, come ha affermato l’avvocato Maurizio Minnicelli a margine della puntata di “Dentro la Notizia” condotta da Pasquale Motta, «che stranamente archiviò» sulla base di relazioni estremamente sospette. Tuttavia, al fine di evitare un eventuale sperpero di denaro pubblico, si potrebbe ipotizzare provvisoriamente l’apertura di una sede decentrata sullo jonio a costo zero per lo Stato e soddisfare l’esigenza di tutta l’utenza jonica da oltre un decennio costretta a viaggio chilometrici da e per Castrovillari, per giunta senza trasporto pubblico e priva di ferrovie.
L’amministrazione formalizzi la disponibilità dell’immobile
Intanto è polemica sul sito che dovrà, eventualmente, ospitare il ricostituito tribunale, questa volta di Corigliano-Rossano. Per senatore di Fratelli d’Italia Ernesto Rapani, il deputato della Lega, Domenico Furgiuele, i consiglieri regionali di Forza Italia, Pasqualina Straface, di Azione Giuseppe Graziano e di Fratelli d’Italia Luciana De Francesco, «vi è necessità che l’amministrazione comunale di Corigliano Rossano si esprima con chiarezza ed attraverso atti formali, quindi una delibera di Consiglio comunale, con la quale corredare pubblicamente ed ufficialmente la disponibilità di un immobile. In casi come questi non bastano, purtroppo, parole ed impegni, per quanto importanti e provenienti da un sindaco, che non siano corroborati da provvedimenti. Per questi motivi invitiamo e sensibilizziamo l’amministrazione comunale di Corigliano Rossano a procedere, celermente, con una deliberazione. Fornire al governo e ministero della Giustizia una pronta e concreta disponibilità di uno stabile potrebbe agevolare, e di molto, il cammino».
La replica del Sindaco Stasi
«Ho già formalizzato e garantito la disponibilità dell'immobile nel quale allocare l'auspicato presidio di giustizia». L’amministratore riprende una nota inviata alle massime cariche istituzionali nella quale ribadisce la disponibilità di un immobile «appena sarà necessario». Purtroppo il rischio che ci si possa dividere per ragioni politiche si conferma tale: «Non comprendo e non posso che esprimere preoccupazione per l'orientamento espresso finora da parte di chi lo sostiene apertamente e senza riserve, ovvero la delegazione parlamentare, che sembra volersi discostare o contrapporre alla semplice “strategia della coesione” a cui l'Amministrazione intende attenersi rigidamente. Sappiamo tutti piuttosto bene come non sia necessaria alcuna delibera per sancire la disponibilità di un immobile già destinato a edilizia giudiziaria, così come è ancor più pacifico che in questa fase qualsiasi tipo di atto non abbia alcuna rilevanza formale: non solo non vi è alcun atto parlamentare approvato con qualsivoglia riferimento alla disponibilità degli immobili, ma di fatto non è nemmeno iniziato l'esame presso le competenti commissioni. Non vi è dubbio alcuno su tali aspetti. Non è la prima volta che vengono richiesti mediaticamente, probabilmente per strategie politiche troppo articolate per la mia modesta comprensione, atti superflui».
Poi l’invito forte all’unità: «Da primo sindaco della città unica, nel ribadire a nome e per conto dell'intera comunità il pieno sostegno alla azione parlamentare e regionale finalizzata al ripristino del Presidio di Giustizia, vi esorto allo stesso tempo a mettere da parte inutili iniziative mediatiche e ad impiegare congiuntamente ogni energia, ogni risorsa, ogni momento nell'azione istituzionale finalizzata al raggiungimento del risultato comune, che non è affatto scontato e non lo sarà fino all'ultimo secondo».
«Il mio è un appello breve, chiaro, pubblico, trasparente, senza tatticismi di sorta, ancora una volta rifuggendo da facili e sterili polemiche e confermando la disponibilità al confronto e lavoro unitario, anche mediante la costituzione o la semplice partecipazione ad un tavolo istituzionale permanente per la revisione della geografia giudiziaria e per l'istituzione del tribunale di Corigliano-Rossano».
Il coinvolgimento dell’associazionismo e del movimentismo civico
La mobilitazione riparte anche dal basso. Per il 21 aprile prossimo il sindaco Stasi ha convocato il mondo dell’associazionismo forense per un momento di confronto e rilanciare le azioni da intraprendere. L’Associazione forense della Sibaritide “Costantino Mortati” presieduta dall’avvocato Franco Camodeca, ha già incontrato l’amministrazione comunale nelle ultime ore (delegazione composta dagli avv. Franco Camodeca, Vittorio Ruscio, Lucia Rita Pistola, Elisabetta Verrina ed Alfonsina Sapia), a cui è stato chiesto un impegno concreto.
«La delegazione Forense ha chiesto ed ottenuto dal sindaco garanzie reali circa la disponibilità politica ed istituzionale alla apertura del Tribunale della Sibaritide, sia per l’immediato sia nella prospettiva di una ubicazione centrale dell’ispirato Tribunale, impegnandosi ed assicurando la disponibilità immediata dei locali per il Presidio di giustizia di nuova istituzione. Processo in itinere nelle Commissioni Parlamentari che potrebbe concludersi positivamente per questo territorio. Il Sindaco ha assicurato la delegazione che questo non è il tempo delle contrapposizioni politiche territoriali ma della collaborazione».