Giuseppe Guadagnuolo aveva ammesso di aver ucciso Angelo Pino per gelosia, dopo giorni di appostamenti. Imputata anche l’ex moglie. Il Tribunale ha disposto il processo ordinario
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Nessun rito abbreviato, ma un processo ordinario. Così ha deciso il gip del Tribunale di Lamezia Terme Rosella Prignani in merito all’omicidio della guardia carceraria in pensione Angelo Pino, delitto per il quale è reo confesso Giuseppe Guadagnuolo, ex marito della compagna dell’uomo, assistito dall’avvocato Antonio Larussa.
Imputata anche l’ex moglie relativamente alla detenzione dell’arma nell’abitazione coniugale. Il processo avrà inizio il 24 novembre dinanzi alla Corte di Assise di Appello di Catanzaro. Un delitto che fece scalpore quello avvenuto lo scorso ottobre a Sambiase.
Guadagnuolo non aveva fatto mistero di non sopportare la nuova relazione della donna e più volte era stato beccato a pedinarla. L’ex moglie dal canto suo, aveva segnalato la cosa ai carabinieri. L’uomo, dopo aver tallonato la moglie e averla vista rientrare dopo una serata con Angelo Pino, seguì l’ex guardia carceraria che si apprestava a rincasare.
Dopo averlo affiancato esplose con una pistola clandestina calibro 7,65 tre colpi ferendo mortalmente al petto l’uomo. Poi la telefonata anonima giunta al 112 che segnalava quel cadavere abbandonato in un auto nei pressi di una chiesa di Sambiase, il lungo interrogatorio di Guadagnuolo e il crollo con la confessione.